il Fatto Quotidiano, 12 marzo 2021
Nelle carceri, 7.533 detenuti in meno
Detenuti in calo nell’ultimo anno. Secondo il rapporto di Antigone, l’associazione che da oltre 20 anni si occupa dei diritti di chi sta in carcere, in un anno i detenuti sono diminuiti di circa il 12%: al 28 febbraio 2021 erano 53.697, a fronte di 61.230, al 29 febbraio 2020, pari a 7.533 detenuti in meno. La riduzione ha riportato così l’Italia vicina ai numeri del 2015, quando dopo essere stata messo sotto accusa dai giudici europei avviò un processo di “deflazione”, arrivando a 52mila detenuti. Per risolvere il sovraffollamento Antigone non indica la via dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di costruire anche nuove carceri per garantire sacrosante condizioni dignitose, ma chiede di “deflazionare il sistema” di 4-8mila persone. Nel rapporto “Oltre il virus” si legge che in questo anno condizionato dal Covid, il sovraffollamento, “da condizione oggettiva di trattamento degradante è diventato anche questione di salute pubblica”. Ma se si guardano con oggettività i numeri del Covid, che anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia vuole pubblici come il suo predecessore, si comprende che nelle carceri, per fortuna, la situazione non è grave come all’esterno. I numeri parlano da soli. Al 9 marzo, su oltre 53 detenuti i positivi sono 468 di cui la stragrande maggioranza asintomatici (441 su 468, secondo dati del ministero), mentre tra i 36.939 agenti della polizia penitenziaria i positivi sono 612.