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 2021  marzo 12 Venerdì calendario

Aspi vale 11 miliardi

Sul tavolo del consiglio di amministrazione di Atlantia, oltre a numeri in forte contrazione complice la pandemiua, sono finiti altri due temi chiave: il nuovo piano strategico che verrà presentato oggi e che punta a un modello di sviluppo della mobilità “sostenibile” e le nuove valutazioni delle banche d’affari su Autostrade per l’Italia. Rispetto a questo secondo tema, come riferito da Radiocor, risulta che al consiglio siano arrivate le analisi di Goldman Sachs, JP Morgan, Bofa e Mediobanca. Dossier che valorizzerebbero l’asset tra un minimo di 10,5 miliardi e un massimo di poco inferiore ai 12, per una valutazione media leggermente superiore agli 11 miliardi. Molto di più, dunque, di quanto messo sul piatto dalla cordata guidata da Cdp e partecipata dai fondi e che nell’ultima offerta vincolante ha proposto 9,1 miliardi per il 100% di Aspi. Nonostante questo, come noto, si continua a trattare e il cda di Atlantia ha in programma una nuova riunione per il prossimo 16 marzo. L’auspicio, stante che quel giorno è il termine dato alla cordata per presentare una nuova offerta, è che possano arrivare proposte migliorative da parte degli acquirenti che potrebbero portare a una proroga del negoziato.
Nel frattempo, oggi il ceo Carlo Bertazzo e tutto il management di vertice del gruppo e delle controllate illustreranno le nuove linee guida strategiche di sviluppo per i prossimi anni. Sulla scorta dei nuovi trend globali di mobilità, anche alla luce degli effetti del Covid, queste saranno improntate all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. Verranno delineate anche nuove aree di business: in generale si va verso un ampliamento delle stesse verso nuove forme di mobilità integrata. Giusto settimana scorsa, per esempio, Atlantia ha acquisto una partecipazione in Volocopter, società tedesca specializzata in droni elettrici per trasportare merci e passeggeri e l’intenzione è quella di creare a Fiumicino uno dei primi aeroporti a decollo verticale in Europa.
Quanto ai numeri 2020, questi «risentono dell’impatto del Covid-19 sui volumi di traffico delle concessionarie del gruppo e recepiscono la proposta di accordo di Autostrade per l’Italia, condivisa con il Governo ed ora in attesa di formale approvazione anche da parte di tutti gli Organismi competenti, per 3,4 miliardi di euro, di cui 700 milioni di euro aggiuntivi rispetto al 2019». I ricavi operativi sono dunque scesi a 8,284 miliardi (-29%) e l’ebitda si è attestato a 3,7 miliardi (-35%), «parzialmente mitigato dalle iniziative di riduzione dei costi intraprese dalle società del gruppo». La perdita della quota del gruppo Atlantia è risultata pari a 1,177 milioni (utile 2019 pari a 136 milioni) «anche per effetto di svalutazioni per 282 milioni di euro principalmente derivanti dagli impatti della pandemia sui volumi di traffico». Il cda ha proposto all’assemblea che si terrà il prossimo 28 aprile di non distribuire alcun dividendo. Gli investimenti sono stati pari a 1,53 miliardi, «in diminuzione di 260 milioni (-14%) principalmente per i rallentamenti nei cantieri legati al Covid-19» mentre l’indebitamento finanziario netto è pari a 39,238 miliardi, in aumento di 2,51 miliardi essenzialmente per gli effetti delle acquisizioni fatte da Abertis.
Per il 2021 Atlantia stima per il gruppo ricavi nell’ordine di 9,4 miliardi di euro ed un valore dei flussi operativi (FFO) di circa 3 miliardi di euro, che saranno comunque superiori agli investimenti programmati.