ItaliaOggi, 11 marzo 2021
Periscopio
Nel salone Garibaldi del Senato, i commessi avevano allestito un albero di Natale d’una tristezza che ormai nemmeno più negli autogrill. Però Paola Taverna (ex temuta irriducibile a 5 Stelle, e ora solo stelle, tutta in ghingheri, tutta firmata, signora mia) era di buonumore, e salutava la collega del Pd, Simona Malpezzi: «A bbbellissima, dopo se’ famo gli auguri, eh». Fabrizio Roncone. Corsera.
È il momento di prendersi l’eredità di Forza Italia. Non si tratta di comperare senatori di questo partito, impresa facile perché costano poco adesso. Ma le idee. Le nostre idee di allora non sono tramontate. Fi sta morendo e invece la Lega sta cambiando pelle. Proprio come fece Forza Italia alla fine degli anni Novanta quando Berlusconi ebbe un colpo di genio decise di aderire al Partito popolare europeo. Marcello Pera, ex presidente del Senato. LaVerità.
Non mi convinceva proprio l’idea iniziale di Conte di far gestire i fondi del Recovery fund da una struttura parallela a ministeri, burocrazia e Parlamento. Sono infatti convinto che la responsabilità politica sia sempre del premier e dei due ministri dell’Economia. Il coordinamento delle decisioni deve fare capo ad una struttura finalizzata allo scopo. Noi ne abbiamo una, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che esiste ancora anche se depotenziato. Va rafforzato, anche inserendo consulenti esterni. Ma dico «consulenti» non a caso. Dev’essere sempre lo Stato a tenere in mano le fila, anche adesso. Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea (Massimo Franco). Corsera.
Antonio Ingroia ex magistrato mammasantissima contro la mafia ha subito individuato dietro l’epidemia del Covid, qualcosa di losco: la ’ndrangheta. Per lui sarebbe stata la mafia calabrese in combutta con i cinesi a ordire il piano planetario. La tesi di Ingroia è tuttavia più vicina alla verità di chi accusa del covid gli antichi egizi, i pedofili liberal o Elvis Presley. Mattia Feltri. la Stampa.
Il gioco implica sempre una filosofia. Ogni gioco ha la sua, e rispecchia una sorta di visione del mondo. Il calcio è una straordinaria combinazione di forza, tecnica, imprevisto, arbitrio (le infinite interpretazioni cui può dar luogo qualsiasi fase del gioco). La sua filosofia è saggismo puro. Saggismo vuol dire che una partita può esser vista secondo tante prospettive, gli schemi di gioco possono essere infiniti e in continuo movimento, un centro non v’è. Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia (Valentina De Salvo). la Repubblica.
I like sui social e le amicizie virtuali sono inganni che nascondono la nostra solitudine. Non ci si può rincretinire stando otto ore attaccati all’i-Phone. La tecnologia è una gran cosa, ma gli eccessi sono pericolosi. Carlo Verdone, attore e regista (Nino Materi). il Giornale.
Dalla finestrella del carcere al quale era stato condannato per motivi politici dal regime fascista mio padre intravedeva l’orto botanico. Mi scrisse: «C’è dentro un usignolo e la sera quando canta penso a te; e la notte quando, bassa all’orizzonte, vedo una stella penso a te e a Lucia», la mia sorellina, che era nata da poco. Maria Romana De Gasperi (Aldo Cazzullo). Corsera.
Avevi quattro anni, mi rendo conto, quando arrivò la Spagnola, a fare centinaia di migliaia di morti in Europa, nel 1918. Certo sarà passata anche da Parma, e qualcuno in casa si sarà ammalato, forse tu stesso. Quanta paura nelle interminabili notti di veglia, tua madre al capezzale di un malato con la fronte rovente. Eppure, di tutto questo niente dai tuoi ci è stato tramandato; della Spagnola, tu non mi hai mai parlato. Quasi fosse, nel 1918, cosa ritenuta naturale dagli uomini ammalarsi, e anche morire: nel dolore, ma senza lo sbalordimento e l’ossessione nostra, nel 2020. Marina Corradi, scrittrice. La Gazzetta di Parma.
«Stanno facendovi cascare come passeri dal ramo. E tu, Johnny, sei l’ultimo passero su questi nostri rami, non è vero? Tu stesso ammetti d’aver avuto fortuna sino ad oggi. Ma la fortuna si consuma…», scriveva Fenoglio.Qualcuno ci ha provato a dire che quest’inverno è come quello del 1944: c’è da stare coperti, da non rischiare la pelle e fare arrivare la primavera. Allora aspettavano gli alleati, oggi aspettiamo il vaccino. In ogni caso sono gli ultimi mesi prima della liberazione da un incubo. Maurizio Pilotti. Libertà.
Gli anni Ottanta erano incredibili. Cecchetto presentò un Sanremo e non aveva nemmeno trent’anni: oggi sarebbe impensabile. Ricordo il sollievo, la spensieratezza, la giovinezza che trionfava: ci levammo di dosso il grigiore degli anni Settanta, i morti, le stragi, il terrorismo, il cadavere di Aldo Moro (ricordo ancora perfettamente il giorno del ritrovamento: la maestra si mise a piangere, fummo mandati tutti a casa). E ci scoprimmo vincenti, cominciammo in bellezza con l’urlo di Tardelli ai mondiali. Arrivò la musica senza chitarre, una rivoluzione incredibile. Il post punk fu come internet, un fatto senza precedenti. Ricordo con amore anche il disimpegno, la liberazione sessuale e omosessuale: Tondelli, Boy George, i Culture Club, Frankie goes to Hollywood. Il genere sessuale che diventava irrilevante. E la tv di Berlusconi, che amai subito alla follia. Nicola Savino (Simonetta Sciandivasci). il Foglio.
Da mio padre ho appreso che le persone sono una mescolanza di cose buone e cose cattive. La cosa importante però è che non bisognerebbe bandirle completamente, ma prendere il buono, cercare di trovare il bene in loro e sperare che questa parte prevalga. Questo, credo, è ciò che Martin Luther King Jr. intendeva dicendo che provava «amore» per i suoi avversari: non approvava il loro pensiero, ma vedeva in loro una possibilità. Martha C. Nussbaum, filosofa Usa (Roberta Scorranese). Corsera.
Quello che è successo tra me e Bugo è stato l’ultimo momento di intrattenimento che ha unito l’Italia davanti alla televisione prima della pandemia. Gli artisti sono intuitivi e sensibili. Avevo capito che stava per succedere qualcosa di grave e ho regalato al pubblico l’ultimo momento di intrattenimento. Avevo una sensazione strana e ho deciso di far divertire gli spettatori. Morgan, musicista (Luca Piras). Huffington Post.
Mi sono laureato in topografia del mondo antico. Una disciplina meno eclatante dell’archeologia, ma senza la quale un archeologo avrebbe problemi a svolgere le sue ricerche. Valerio Massimo Manfredi, scrittore (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Gli uomini sono come il vino: non tutti i vini invecchiando migliorano; alcuni inacidiscono. Eugenio Montale, poeta.
Non si cerca e non si trova Dio senza l’aiuto di Dio. Roberto Gervaso.