ItaliaOggi, 10 marzo 2021
All’asta ceramiche di Picasso
Vanno all’asta online, mercoledì prossimo, 17 marzo, da Tajan, una sessantina di ceramiche realizzate da Pablo Picasso nell’atelier Madoura, a Vallauris, in Francia. Il laboratorio di Huguette e Jean Ramié, il figlio maggiore di George che fondò l’impresa con Susanna, entrambi ceramisti, nel piccolo comune della regione Provenza-Alpi Marittime-Costa Azzurra. Dal 1946 l’atelier ospitò Picasso, e successivamente altri grandi maestri tra i quali Marc Chagall, Victor Brauner, Henri Matisse, che si erano lanciati nell’arte della ceramica.La collezione di Huguette e Jean Ramié, scomparsi nel 1997 e nel 2020, è andata in eredità ai loro quattro figli che hanno deciso di venderla all’incanto. Dal 1947 al 1971 il maestro cubista realizzò all’incirca 4 mila opere originali nella fornace Madoura, e 633 pezzi furono messi in vendita con repliche fino a 500 esemplari. La diffusione di queste ceramiche, soprattutto i piatti, rispondevano alla volontà dell’artista spagnolo di proporre delle opere d’arte a prezzi accessibili. La collezione di Huguette e Jean Ramié (Picasso fu il loro testimone di nozze), conta anche pezzi unici come il piatto Colomba, del 1949, autografato, con dedica a monsieur Ramié, stimato tra 150mila-200 mila euro.
Tra i lotti più importanti di proprietà dei Ramié c’è la Testa di moschettiere, un olio su tela del 1967 realizzata in delicate sfumature di grigio, avorio e bianco che si vedono raramente nelle opere di Picasso ed è stimata tra 800 mila e un milione di euro. Il motivo dei moschettieri compare nell’opera di Picasso nel 1966 quando era in convalescenza a Mougins, sulle colline di Cannes, evocando gli arlecchini e i saltimbanchi degli anni precedenti. Un altro pezzo imperdibile è la Testa di un giovane uomo con la barba, disegno a inchiostro del 1967, autografato, con dedica, «Per Jean Ramié», valutato fra 200 mila e 300 mila euro.