Il Sole 24 Ore, 9 marzo 2021
In banca solo l’1% degli ad è donna
A dieci anni dall’introduzione delle “quote rosa” con la legge Golfo-Mosca (n. 120 del 2011) che prevede obblighi di equilibrio di genere nelle posizioni decisionali e negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalla Pa e delle quotate, la strada da percorrere per arrivare a una vera paità resta lungo. Gli incarichi di maggiore rilievo restano appannaggio prevalente degli uomini. Nelle società quotate solo il 2% delle donne negli organi amministrativi ricopre il ruolo di amministratore delegato, e questa percentuale scende all’1% nelle banche. Fra il 2011 e il 2019, si legge nel rapporto pubblicato ieri da Consob assieme a Bankitalia e al Dipartimento Pari Opportunità, la presenza delle donne negli organi di amministrazione delle società quotate in Borsa e delle aziende a controllo pubblico è salita rispettivamente dal 7% al 37% e dall’11% al 25%. Nel settore bancario la quota delle donne negli organi amministrativi è generalmente in crescita. Tuttavia, la presenza femminile varia dal 37% per le banche quotate al 15% per le non quotate. Viceversa, nelle società private, in cui non si applica la disciplina sulle “quote rosa”, la presenza femminile è cresciuta nello stesso arco di tempo a ritmo ben più lento, dal 22% al 24%.