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 2021  marzo 06 Sabato calendario

I conti corrente costano di meno

L’anno della pandemia inverte la tendenza alla crescita del costo dei conti correnti, registrata da Banca d’Italia dal 2016 al 2019. Un’indagine qualitativa di SOStariffe.it sui prodotti di punta di 27 istituti attivi in Italia evidenzia un calo di spese del 3,54% per i conti online, scesi dai 58,5 euro medi di gennaio 2020 a 56,5 euro di febbraio 2021. Mentre il calo si limita all’1,42% sui conti correnti tradizionali, scesi da 123,46 a 121,7 euro medi.
Il confronto, realizzato sui fogli informativi alla clientela, ha utilizzato profili di consumo stimati “normali” dal sito comparatore di prezzi, che ha costruito negli anni una sua banca dati anche usando le ricerche dei clienti. I dati Bankitalia, fermi a fine 2019 e resi noti tre mesi fa, registravano già una «netta decelerazione», poiché la spesa media di gestione di un conto si attestava a 88,5 euro, 1,6 euro più che nel 2018 (quando era salita di 7,5 euro).
Verso metà 2021 la Banca d’Italia dovrebbe aggiornare la statistica, che considera anche l’utilizzo effettivo dei conti, e pondera le quote di mercato, assenti nella ricerca di SOStariffe. Ciò non toglie che molte voci di costo vadano nella stessa direzione, calante. La tendenza pare dipendere delle offerte promozionali lanciate dagli istituti per conquistare nuovi clienti e favorire la digitalizzazione, con cui dipendenti e clienti hanno dovuto fare i conti nel 2020 e da cui non si recede. Viceversa, dove hanno potuto farlo – per esempio i canoni annui dei conti online o i costi prospettati ai single – le banche hanno rincarato le condizioni.
SOStariffe.it ha profilato tre tipi di clienti: i single, le coppie – dove stima l’uso di un conto solo – e le famiglie, dove i conti usati sono in media due. A essere più favorite sono le famiglie, che per la tipologia più “antica” (l’uso solo fisico del conto corrente tradizionale), in un anno pagano l’11,19% in meno. Anche se questo profilo è quello dal costo maggiore: 197,34 euro a famiglia, e 178,18 euro nella media dei tre profili (-8,38% sul 2019). I risparmi per coppie, in questa categoria, restano alti (-10%), mentre per i single si fermano al 2,91%.
Sul fronte opposto, che assiepa la folla crescente di famiglie che usano conti solo online, in un anno il risparmio è stato del 9,63%, con 63,6 euro spesi: risparmio ridotto al 4,16% per le coppie e che si trasforma invece in un rincaro del 6,79% per i single, a 48,2 euro.
La tipologia più frequente, ovvero l’uso “misto” di conti in banche tradizionali, è meno conveniente: in media il costo è sceso del 4% a 145,3 euro, ma per i single c’è ancora un aumento (+5,6%). L’indagine evidenzia che per i conti tradizionali «la maggiore convenienza è proprio nell’uso classico», che costa l’8,4% meno di un anno fa: pur sempre 178 euro.
Il costo di un conto corrente fisico, comunque, non ha visto grandi variazioni se lo si depura dall’inflazione nell’ultimo decennio: dal 2013 il comparatore di prezzi rileva per i conti delle banche tradizionali un rincaro da 122,8 a 178 euro, mentre il loro utilizzo misto e tutto online è poco meno che raddoppiato. A lievitare, invece, sono i costi dei conti online, per anni decantati come a “costo zero”, e che effettivamente tali erano nel 2013 quando costavano 1,6 euro l’anno: mentre ora siamo a 56,5 euro.