ItaliaOggi, 4 marzo 2021
Infermieri in cambio di vaccini
Infermieri in cambio di vaccini. Ne servirebbero 148 milioni di dosi per immunizzare 70 milioni di filippini adulti, i due terzi della popolazione delle Filippine. È la proposta che il governo del Paese asiatico, molto colpito dalla pandemia di Covid-19, ha presentato ad alcuni Paesi occidentali, fra i quali il Regno Unito e la Germania. Una mossa che i sindacati della categoria, però, non hanno gradito perché contrari ad utilizzare gli infermieri come una merce di scambio o un prodotto da esportare.
Nelle Filippine i vaccini scarseggiano, ma non gli infermieri: ben formati, sono molti quelli che vanno ad esercitare all’estero. Per limitare questo esodo, Manila ha limitato a 5 mila l’anno il numero dei professionisti della salute autorizzati a lasciare il Paese. Questo limite, però, potrebbe venir eliminato in cambio di vaccini, come ha fatto sapere Alice Visperas, direttrice dell’ufficio degli affari internazionali al ministero del lavoro.
Nel Regno Unito il servizio sanitario è sottodimensionato quanto a infermieri nonostante l’arrivo di 30 mila professionisti dalle Filippine negli ultimi anni per compensare il basso numero di quelli provenienti dall’Europa dopo la Brexit. Il governo di Boris Johnson si è impegnato a condividere con i Paesi poveri le dosi in esubero dopo la fine della campagna di vaccinazioni sulla propria popolazione. Silenzio, invece, dalla Germania.
Intanto, le Filippe sono in attesa delle prime consegne del vaccino cinese, senza contropartita di infermieri, per quanto è dato sapere.