Torna sul luogo del delitto.
«Ringrazio Amadeus per l’invito. Il mio Sanremo, 17 anni fa, fu molto difficile. Questo è complicato per la pandemia, un banco di prova. Mi sono commossa con la lettera di Ama, lui e Fiorello sono una coppia superlativa. Bello il dialogo con le poltrone, il teatro vuoto fa paura ma il festival è una parvenza di normalità. Sono felice di ritrovarli: Ama è come me, un’ape operaia dello spettacolo, Fiore è carismatico. Matilda De Angelis è una rivelazione».
Cosa l’ha colpita dello spettacolo?
«La scelta nel segno del rinnovamento. Per il pubblico di Rai 1 può essere un azzardo, ma è bello il coraggio. Certi brani mi hanno fatto venire i brividi. Leggo degli ascolti, ma otto milioni e mezzo sono numeri mostruosi.
Forse c’è bisogno di resettarsi su un pubblico che guarda meno la tv. Se scegli artisti indie, qualche spettatore lo perdi. Conquisti i giovani».
È vero che si è affidata a Nicolò Cerioni, lo stylist di Achille Lauro?
«L’ho sempre detto: “Sono una donna di spettacolo e voglio essere spettacolare”».
Il festival del 2004 è stato anche una prova di resistenza psicologica?
«Certo. Alle 10 meno cinque andavo in chiesa per ritrovare serenità prima della conferenza stampa. Paolo Bonolis aveva detto di no, mi misi a lavorare a testa bassa; Sanremo è un treno che non passa spesso e dà la patente di conduttore».
Però riportò Celentano sul
palco, con balletto finale.
«La Rai ritrovò l’unità, Flavio Cattaneo e Fabrizio Del Noce si allearono per salvare l’evento.
Riconsegnammo a Sanremo il festival. C’era una fiducia editoriale che si è persa: a un certo punto scattò la censura, sbagliatissima, nei confronti della satira. Ho lavorato con Maurizio Crozza e Gene Gnocchi. Oggi rivedo la libertà creativa».
Dal 31 marzo sarà protagonista su Rai 2 con “Game of games”.
«Il direttore Ludovico Di Meo mi ha dato fiducia e lo ringrazio. La Blu Yazmine ha messo su un programma nuovissimo, in America lo fa Ellen DeGeneres.
Sono felice di emularla. L’abbiamo registrato in Portogallo: sei puntate in sette giorni. Tamponi per 500 persone, nessun positivo. Si può fare tutto seguendo le regole».
Com’è lo show?
«Sono giochi che coinvolgono i vip.
Mentre Bonolis è il più bravo con le persone comuni, a me piace prendere in giro i vip che giocano per le persone comuni. Il risultato è divertentissimo, nello studio di 4 mila metri quadrati abbiamo avuto la libertà di fare tutto. La vita è fatta di alti e bassi: a volte si è cane, a volte lepre».
A chi deve dire grazie?
«A Maria De Filippi. La ringrazierò tutta la vita, mi ha aiutato in un momento difficile. Sono umile, sono tornata in Rai con felicità. Dal 2009 il mio piano B è il web, mi dà serenità per rapportarmi con la tv generalista».