Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  marzo 03 Mercoledì calendario

Il re dei videogame (con la media del 9)

Riccardo, 18 anni, ha una doppia personalità. È uno smanettone patentato che, rompendo il dominio dei coreani, ha appena vinto il campionato del mondo di Starcraft II, videogioco di strategia che ha stregato milioni di ragazzi (e adulti) nei cinque continenti. Ed è anche un atipico primo della classe che frequenta online con la media del 9 l’ultimo anno del liceo informatico. 
Ma di record, Riccardo Romiti da Greve in Chianti, 13 mila anime nell’hinterland di Firenze, primogenito di Massimo e Laura, infermieri professionali che combattono senza clamori anche sul fronte del Covid, ne ha accumulati un bel po’ in questi ultimi due anni. Sapete quanto guadagna? «Nell’ultimo biennio circa 400 mila dollari – risponde lui con umiltà e naturalezza – ma il trend è in continua crescita e spero di poter incrementare il bottino». 
Già, perché tra tornei, sponsorizzazioni (è entrato nel team di Red Bull coccolato come un pilota di Formula 1) conferenze, spettacoli, esibizioni e viaggi ovunque, «Riccardino da Greve» è diventato una star internazionale. «Senza perdere la testa però – sottolinea – sono stato anche fortunato e devo ringraziare la mia squadra (si chiama Qlash) che mi aiuta, mi fa crescere e mi fa girare il mondo». 
Gli appassionati di Starcraft lo conoscono con un altro nome, quello di battaglia: Reynor. Che suona come quello di uno dei personaggi del gioco, Raynor, un ex sceriffo risorto da un sacco di guai e diventato un eroe. Quando te lo trovi di fronte, il Riccardo in carne e ossa, e inizi a parlarci hai l’impressione di interagire con il ragazzo più razionale del mondo. «Non sono mai stato sopraffatto dai videogiochi – spiega —. Mi alleno con passione ma non più di due ore al giorno. E ho scoperto un segreto. I videogame se scelti e usati bene ti aprono la mente come un libro e ti fanno studiare meglio. Non tutti, ovviamente, ma quelli di strategia, quelli intelligenti, sono cibo per la mente. E ho dimostrato ai professori, con i fatti (la media del 9 appunto, ndr) che avevo ragione io». 
A dir la verità qualche prof è ancora scettico, ammette Riccardo. «E, ironia della sorte, chi ha più dubbi è l’insegnante di informatica, mentre quello di italiano è entusiasta – racconta – ma io sono convinto che i videogame dovrebbero diventare strumenti didattici per imparare meglio la storia, la geografia, le lingue, la letteratura, le scienze. Conosco amici che, con un videogioco, hanno ripassato la storia in un modo diverso e avvincente dopo aver ascoltato la lezione e studiato sui libri». E a casa che cosa dicono? «Babbo e mamma sono contenti, mi supportano anche se vogliono restare dietro le quinte e i miei fratelli, Andrea 16 anni e Alice 9, sono entusiasti. Anche perché, con i soldi che guadagno, spesso faccio loro qualche bel regalino, magari dopo un viaggio all’estero. E poi vado bene a scuola e riesco, anche grazie alle lezioni online, a coniugare il mio lavoro con gli impegni sempre più pressanti». 
Tra tour in Cina, Corea. Stati Uniti, Canada e in tutta Europa, Reynor è riuscito anche a conquistare il cuore di Olivia, la fidanzata che studia al liceo classico e ha già deciso di iscriversi a Psicologia all’università di Firenze. 
Adesso lo smanettone-secchione si riposerà un paio di mesi dedicandosi solo allo studio. Quanto basta per essere il primo della classe, senza troppa fatica. Perché Riccardo, detto Reynor, non è né secchione e né smanettone, solo un ragazzo pieno di talento ed entusiasmo.