Il Messaggero, 1 marzo 2021
Noemi, intervista a una giovane vecchia
La cantante 23enne: «Per tirare avanti ho fatto di tutto Sono una giovane vecchia che ha già vissuto molte vite»
A cantare senza pubblico, ormai, Gaia ci ha fatto l’abitudine. Quando la scorsa primavera l’Italia intera entrò in lockdown, la giovane cantautrice nelle cui vene scorre sangue latino – è nata a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, da papà italiano e mamma brasiliana – era rinchiusa nel loft di Amici. Il talent andò avanti, ma senza il pubblico da stadio che da tradizione assiste alle puntate del programma. La sera della finale, dopo essere stata proclamata vincitrice, non poté abbracciare nessuno: Maria De Filippi le consegnò la coppa tramite un carrello di scena e la salutò a distanza. Niente concerti, promozione ridotta ai minimi termini: eppure la sua Chega, cantata in portoghese, la scorsa estate è stata un successo. Doppio Disco di platino per l’equivalente di 70 mila copie vendute (l’album Nuova genesi si è aggiudicato il Disco d’oro), 75 milioni ad oggi tra ascolti su Spotify e visualizzazioni su YouTube. Sanremo è il banco di prova della sua carriera, dopo il secondo posto a X Factor del 2016 e il rilancio. All’Ariston le radici latine di Gaia, 23 anni, le ritroveremo solo nelle influenze (il pezzo riprende il fado, genere tradizionale portoghese, ma in salsa elettronica): in Cuore amaro, che porta anche la firma del fidanzato Daniele Dezi (Orang3, musicista e produttore romano membro del duo Frenetik&Orang3, già al fianco di Coez, Salmo, Achille Lauro), canta in italiano.
Ancora una gara, dopo i talent: ma non è stanca delle competizioni?
«A Sanremo vado con un approccio diverso. Della classifica non m’interessa: sono qui per farmi conoscere meglio, raccontandomi attraverso la canzone».
Il cuore amaro è il suo?
«Sì. Nel testo racconto le difficoltà incontrate rincorrendo il sogno della musica: mi hanno resa più forte. Il post X Factor non è stato semplicissimo».
Perché?
«Per tre anni non feci uscire niente. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva: Perché non canti più?».
E il contratto discografico che aveva firmato?
«I discografici mi dicevano: Se vuoi far uscire canzoni devi cantare in italiano. Per loro il portoghese era tabu. Mi impuntai, arrivammo allo scontro».
Non era in condizione di dettare legge: aveva appena 18 anni ed era appena uscita da un talent. Come andò a finire?
«Mi ritrovai a lavorare con il mio produttore, Simone Privitera, senza garanzie: accettò di darmi una mano scommettendo al buio».
Che ruolo ha avuto Maria De Filippi?
«Mi ha permesso di cantare ciò che volevo e come volevo, senza dovermi snaturare. Dicendo sì al portoghese ci ha visto lungo. Grazie a lei tutto ha ripreso magicamente a girare».
Rimettersi in gioco, sempre in un talent, poteva essere un rischio: aveva messo in conto un fallimento?
«Non parlerei di quello che poteva succedere ma di quello che è successo».
Mai pensato di mollare?
«Momenti di sconforto ce ne sono stati. Ad un certo punto, prima di Amici, mi ritrovai senza un soldo in tasca. Cercavo un modo per rimettermi in piedi. Quando canto Io non vedo il denaro / ma il mio cuore amaro alludo proprio alle difficoltà economiche. Per riuscire a tenere botta feci di tutto: dalla consulente di web marketing alla centralinista. Adesso cerco dentro di me e non fuori».
I suoi?
«Mamma è un’ex ballerina, papà fa il dirigente d’azienda. Il problema è che sono sempre stata molto orgogliosa. Non sarei mai tornata a casa da loro».
La sera delle cover canterà Mi sono innamorato di te: cosa c’entra lei con Tenco?
«È una canzone che amo. Sul palco la interpreterò in maniera molto delicata. Con me ci sarà la cantautrice belga Lous and the Yakuza, che ha origini congolesi. Tracceremo una linea invisibile che unisce l’Italia, l’Africa e il Brasile».
I parenti che vivono lì cosa le hanno detto quando hanno saputo che avrebbe partecipato al Festival di Sanremo?
«Mi hanno fatto i complimenti. Tutti contentissimi. Diverse canzoni della storia del Festival sono diventati successi intramontabili, lì».
Ad esempio?
«Non ho l’età di Gigliola Cinquetti: la cantano ancora oggi».
E lei ce l’ha, l’età?
«Penso di essere una giovane vecchia che prima di questa ha vissuto tante vite».
L’album?
«Uscirà più in là, magari a ridosso dell’estate».