Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  febbraio 25 Giovedì calendario

Germania, cristiani in fuga per non pagare le tasse di culto

Viene celebrato come uno storico evento, per la prima volta una donna è stata nominata segretario generale della Conferenza episcopale tedesca (Dbk). È la teologa Beate Gilles, 51 anni a maggio, di Limburg. Tra le prime notizie su di lei, si sottolinea che non è sposata. È importante? «L’anno scorso si diceva che mai una donna sarebbe stata scelta a questo posto, ed eccomi qua», ha dichiarato Frau Doktor Gilles. Succede al gesuita Hans Langenddörfer, e ci si attende molto da lei, ma non potrà certo arrestare la crisi della Chiesa cattolica in Germania che ha effetti negativi anche sulla Chiesa luterana. I tedeschi vanno sempre meno in chiesa, e si «dimettono» da cristiani, sono circa 200 mila all’anno, per ognuna delle confessioni.
Il motivo è anche economico. Le tasse ecclesiastiche, Kirchensteuer, sono prelevate in modo diverso rispetto all’Italia: è una percentuale in più sulle imposte dirette che va versata alla chiesa indicata dal contribuente. La percentuale è diversa a seconda delle regioni, in Baviera e Baden-Württemberg arriva all’8%. Per non pagarle bisogna dichiarare esplicitamente «non appartengo ad alcuna confessione», e per chi già le paga è necessario un atto ufficiale di «uscita».
Automaticamente si perde ogni diritto all’assistenza religiosa, dal battesimo al matrimonio in chiesa, all’estrema unzione. Dipende poi dal prete o dal pastore applicare o meno con rigore questa regola. Il sacerdote della comunità italiana a Berlino di cui ero amico, anche se non sono credente, mi disse che a lui importava poco dei problemi fiscali dei fedeli. Il danno economico è notevole: la Chiesa cattolica ricevette 9 miliardi di euro nel 2001 (calcolando la quotazione del Deutsche Mark), e quella luterana otto. Oggi si è scesi a 6 e a 5, cifre approssimative, perché mancano i dati relativi agli ultimi due anni.
Ma la Chiesa cattolica è da tempo sotto accusa per non aver ancor preso una posizione chiara sugli scandali dei minorenni abusati dai religiosi. Molte belle parole, si denuncia, dopo non accade nulla. Sotto accusa, in particolare, il cardinale di Colonia, che si è pubblicamente scusato, per non aver indagato a fondo sulle denunce. I cattolici tedeschi si sentono sempre meno rappresentati dal Papa, già con Wojtyla. La diocesi di Colonia è la più grande al mondo, e per antico privilegio ha il diritto di scegliere il suo vescovo: presenta tre candidati, due con poche chances, e il terzo che è il prescelto.
Nel febbraio dell’89, Giovanni Paolo scelse il suo uomo, il cardinale Joachim Meisner, nella Ddr, alla vigilia della caduta del Muro. Una scelta politica. Non piaceva neanche la posizione del Papa polacco sui problemi sessuali e femminili. Papa Bergoglio viene giudicato un populista, ma sempre troppo legato alla tradizione.
Il movimento delle donne cattoliche Maria 2.0, nato circa due anni fa, ha affisso sabato scorso sette tesi sulle porte delle chiesa, ispirandosi all’atto compiuto da Lutero il 31 ottobre del 1517. Si chiede pari dignità, non basta la nomina di Frau Gilles, responsabilità comune, trattamento rispettoso e trasparenza, e la fine del celibato obbligatorio per i sacerdoti.
Oggi i pastori protestanti possono sposarsi, sono molte le donne scelte come Pfarrer dalle comunità (che hanno diritto di scelta, e possono licenziare il loro pastore). E i pastori omosessuali non hanno alcun problema. I religiosi luterani con famiglia, si ricorda, sono più vicini alla comunità, e capiscono i problemi dei fedeli. Avremo donne prete in Germania? Certamente al momento no, neanche in un prossimo futuro, forse non si arriverà neanche a un nuovo scisma, come alcuni temono. Ma i cattolici tedeschi sono sempre più insofferenti, soprattutto nel Nord del Paese.