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 2021  febbraio 24 Mercoledì calendario

Tim, utile record a 7,2 miliardi


Il consiglio di Tim ha scelto i 10 candidati che verranno votati in assemblea per il rinnovo del board. La lista è guidata dall’attuale presidente Salvatore Rossi e dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Per Vivendi – primo azionista con il 23,4% – ci sono le conferme di Arnaud de Puyfontaine, Franck Cadoret e Marella Moretti. Resta in consiglio anche Paola Bonomo ed entrano il presidente della Cdp – azionista con il 9,9% di Tim – Giovanni Gorno Tempini, l’amministratore delegato della Renault, Luca De Meo, l’economista Cristiana Falcone e la banker Ilaria Romagnoli, numero uno in Italia di Rothschild Wealth Management.
Il nuovo consiglio di Tim sarà quindi in continuità, con quattro new entry. La sorpresa è l’ingresso di De Meo, uno dei grandi manager del settore auto, cresciuto alla Fiat – dove è stato a lungo anche Gubitosi – e oggi presidente e ceo di Renault. Prende idealmente la staffetta da Alfredo Altavilla, altro manager Fiat di lungo corso – con De Meo ha condiviso l’esperienza a fianco di Sergio Marchionne —, che non sarà nel nuovo consiglio di Tim. L’ingresso di Gorno Tempini è un segnale importante, soprattutto in chiave rete unica visto che oltre ad essere il secondo azionista di Tim, la Cassa ha anche il 50% di Open Fiber. Vista la situazione di conflitto il presidente della Cdp non potrà partecipare a discussioni sulla rete unica, ma resta comunque un elemento importante di raccordo. La lista sarà deposita venerdì e votata in assemblea il prossimo 31 marzo insieme ai cinque candidati dei fondi di investimento.
Oltre alla lista, ieri il consiglio di Tim ha approvato anche il nuovo piano strategico e i conti 2020, su cui, in particolare nell’ultimo trimestre, si iniziano a vedere gli effetti del turnaround. Il bilancio si è chiuso con un utile record di 7,2 miliardi, grazie principalmente al riconoscimento di benefici fiscali (anche per la rivalutazione dei brevetti), senza i quali i profitti sarebbero risultati in aumento a 1,3 miliardi. I ricavi sono stati pari a 15,8 miliardi e il margine operativo a 7,1 miliardi. È migliorata la generazione di cassa, che sale del 57% a 1,6 miliardi (valore after-lease) contribuendo a ridurre l’indebitamento a 23,3 miliardi (18,6 after lease). All’assemblea verrà proposto un dividendo di 1 centesimo per le azioni ordinarie e 2,75 per le risparmio.
La politica di dividendi è stata confermata nel nuovo piano «Beyond connectivity» che aggiorna gli obiettivi di Tim al 2013 in continuità con la strategia impostata fin qui da Gubitosi. Lo sviluppo di Tim Vision sarà centrale per il mercato consumer, insieme allo sviluppo di servizi convergenti (tv, smart home, security) su rete fissa e mobile. I ricavi da servizi sono previsti stabili o in leggera crescita quest’anno e in lieve aumento nel 2022 e 2023, l’indebitamento scenderà a fine anno a 16,5 miliardi (after lease). In attesa degli sviluppi sul fronte Open Fiber, per FiberCop il piano prevede il raggiungimento del 76% delle unità immobiliari con la fibra nelle aree grigie e nere entro il 2025 e del 93% delle famiglie entro il 2023 (Fttc), a cui si aggiungono le coperture con mobile, Fwa e satellitare.