Corriere della Sera, 24 febbraio 2021
«Più sbarchi meno richieste di asilo»
Nell’anno della pan-demia sono ripresi gli sbarchi (34 mila rispetto agli 11 mila del 2019) ma si sono dimezza-te le richieste di permessi di asilo (28 mila contro le quasi 44 mila dell’anno prima), anche a causa del-le restrizioni alla mobilità che hanno chiuso le fron-tiere aeroportuali. Nell’in-sieme, però, il fenomeno migratorio nel nostro Pae-se mostra i segnali di una fase di relativa stagnazio-ne: nel 2020 il numero di stranieri presenti ha fatto addirittura segnare un calo dello 0,7%. Tendenza che potrebbe accentuarsi anche a seguito della crisi economica che il post-pandemia porterà con sé. La fotografia scattata da Fondazione Ismu (Inizia-tive e Studi sulla Multi-etnicità) nel XXVI Rappor-to sulle migrazioni dice che un residente su dieci in Italia è straniero: 5 mi-lioni in tutto e la metà ha un lavoro stabile. Gli im-migrati regolari ma non iscritti all’anagrafe sono 366 mila. E gli irregolari sono poco più di mezzo milione. «I fenomeni, co-me quello migratorio, de-vono essere compresi – spiega la presidente di Fondazione Ismu, Mariella Enoc – e il nostro obietti-vo è fornire alle comunità le chiavi di comprensione affinché siano più forti nell’affrontare i cambiamenti e non ne siano invece travolti». Il gruppo più numeroso di stranieri residenti proviene dalla Romania (22,7%) con un milione e 146 mila cittadini. Seguono albanesi e marocchini. Ismu prevede una riduzione delle presenze anche per quanto riguarda la componente irregolare, su cui agiranno «sia gli effetti della sanatoria intervenuta nel corso di quest’anno, sia l’eventuale riduzione della forza trainante di un mercato del lavoro che certamente faticherà a recuperare le posizioni, già non brillanti, dell’epoca pre-Covid».