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 2021  febbraio 24 Mercoledì calendario

Il Sud tedesco si trova all’Est

Perché dimenticare il primo astronauta tedesco? Perché era della Germania comunista e volò nello spazio grazie all’Unione sovietica? I populisti dell’AfD sono in calo a causa del Covid. Quando la situazione si fa seria, i tedeschi ricominciano a decidere con la testa, e si fidano dei vecchi partiti. Ma come voteranno nella scomparsa Ddr il prossimo 26 settembre? Le cinque regioni orientali sono una roccaforte della destra, in alcuni Länder hanno conquistato il secondo posto rendendo molto complicato la formazione di nuovi governi regionali.Ognuno ha la sua analisi, ma si preferisce puntare sulla situazione economica: oltre trent’anni dopo la caduta del muro, gli ossis, come vengono chiamati i tedeschi orientali, vivono peggio dei fratelli dell’ovest, i wessis. La differenza diminuisce. In alcune regioni occidentali si vive peggio che a Dresda o Lipsia, e comunque nella ex Ddr nel 2013, le condizioni economiche erano meno favorevoli di oggi, eppure l’Afd era molto al di sotto del 5%, il minimo per entrare al Bundestag?
L’ascesa è cominciata dopo il 2015, da quando la Merkel non chiuse le frontiere all’arrivo dei profughi. Poco importa che gli stranieri all’Est in percentuale siano meno che all’Ovest, conta l’impressione, come la temperatura avvertita in confronto a quella reale. Per gli ossis i nuovi venuti sono una minaccia per l’Heimat, la piccola patria locale. Ma questo è un tabù che non bisogna nemmeno citare. E gli ossis si sentono dominati, oppressi, sempre dai wessis, i fratelli maggiori dell’Ovest, che non rispettano la loro cultura, i loro ricordi. Non si possono cancellare quarant’anni vissuti in quella che era la Germania Est. Un rimpianto che non ha a che vedere con la nostalgia politica.
Un piccolo fatto come prova. Il planetario di Halle, in Sassonia Anhalt, si chiama Sigmund Jahn, il primo cosmonauta tedesco. Installato nel vecchio gasometro, è stato più volte danneggiato dalle alluvioni, rischia di cadere a pezzi, invece di restaurarlo meglio abbatterlo e costruirne uno nuovo. Ma dovrebbe anche portare un altro nome. Perché mai? Frau Ulrike Wünscher, assessora cristianodemocratica, ritiene che Jahn non dovrebbe essere posto su un piedistallo, è un simbolo della dittatura rossa. Per la Linke, il partito della sinistra, non si tratta di relativizzare le colpe del regime, ma di ricordare un eroe dello spazio, che personalmente non si macchiò di alcun colpa.
All’Est anche i bambini sanno chi era Jahn, all’Ovest è oggi quasi sconosciuto, ha scritto Die Zeit, settimanale di Amburgo. Nato nel 1937, figlio di un operaio e di una casalinga, scomparso nel 2019, fu scelto nel 1976 per partecipare al programma spaziale sovietico Interkosmos. Il lancio della Sojuz 31 avvenne il 26 agosto del ’78, Jahn rimase nello spazio sette giorni, venti ore e 49 minuti. La Ddr lo onorò con un francobollo, e lo promosse colonnello.
Mentre era nello spazio, nacque il suo primo nipotino, ma i giornali della Ddr non riportarono la notizia. Ritennero che era meglio non rivelare che l’eroe della Repubblica democratica comunista era diventato nonno. Forse cambiare nome al planetario non porterà voti all’AfD, comunque è un piccolo affronto per milioni di ossis.