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 2021  febbraio 22 Lunedì calendario

Luna Rossa, intervista a Patrizio Bertelli

Patrizio Bertelli, marito di Miuccia e ad del gruppo Prada, è l’uomo che da quattro lustri sogna di portare la Coppa America in Italia.
Bertelli lei si è invaghito della Coppa America nel 1998 e poi non ha più mollato la preda: 5 edizioni con Luna Rossa, una Louis Vuitton Cup nel 2000 e ora una Prada Cup, è contento?
«Certo, sono molto felice per il risultato sportivo, che era il nostro primo obbiettivo, ma anche perché in 23 anni di Coppa America siamo riusciti a dare un impulso importante alla vela italiana, con tanti giovani che stanno crescendo e molti fornitori del settore nautico diventati punto di riferimento internazionale».
Nella Christmas Race e all’inizio della Prada Cup Luna Rossa sembrava un po’ imballata, poi dalle semifinali tutto ha cominciato a filare liscio. A cosa si deve la svolta?
«Nei mesi passati abbiamo dovuto lavorare in solitaria a causa del Covid, a Natale eravamo un po’ arrugginiti.
La barca era completamente nuova e abbiamo lavorato in silenzio per migliorarci. Dopo l’incidente di American Magic i ragazzi hanno chiarito meglio tra di loro come gestire la regata, la tattica, la comunicazione, più spazio al randista, più copertura degli avversari invece di andare dietro al vento. Correzioni che sono risultate determinanti».
L’asso nella manica di Luna Rossa è il doppio timoniere, con un solo uomo che passa da una parte all’altra della barca dopo una virata o una strambata. Come nasce questa scelta?
«Fin dall’inizio volevamo due timonieri forti e anche la progettazione della barca con due canali è stata pensata con questa idea in testa, diversamente dagli inglesi e dagli americani. Con le vele che coprono completamente la visuale sul campo opposto è venuto naturale pensare a un timoniere sottovento che quando non timona regola il foil e guarda come si dispone il vento sul campo di regata».
Fin dai primi anni Duemila lei ha optato per un team di progettisti invece che su un solo designer al comando, e anche per gli AC75 è stato così. È stata la scelta giusta?
«Noi abbiamo sempre avuto una mentalità aperta riguardo la progettazione, certo nel caso degli AC75 non è stato facile perché nessuno aveva esperienza su barche di questo tipo. Soprattutto non era facile trovare persone disposte a investire in un progetto completamente nuovo. In futuro ci saranno più partecipanti vista l’esperienza nostra e di New Zealand con queste barche».
A proposito di neozelandesi, saranno un osso duro nell’America’s Cup, come vi state attrezzando al riguardo?
«Sicuramente i neozelandesi sono gli avversari più temibili, hanno fatto un lavoro tecnico approfondito, alle regate di Bermuda avevano tirato fuori i grinder-ciclisti. Ma Luna Rossa non è da meno, altri hanno copiato l’impostazione della nostra barca, abbiamo tirato fuori la sorpresa del doppio timoniere e abbiamo ottimizzato il rendimento della barca per un vento reale di 10-12 nodi. La scelta di quali foil usare prima delle regate sarà molto importante, anche perché poi non si potrà più cambiare».
Dall’Italia abbiamo avuto l’impressione che gli organizzatori abbiano cercato di rinviare le ultime regate per aspettare condizioni meteo più congeniali a New Zealand. È così?
«Le regole sono chiare, con la diffusione del Covid a livello 2 si può regatare e non si capiva perché volevano ritardare le ultime regate di Prada Cup fino al 26, spostando anche l’inizio della Coppa. Ho passato tre notti a convincere il nostro team a convocare una conferenza stampa e appena l’abbiamo annunciata gli organizzatori hanno deciso di farci scendere in acqua».
Andrà a Auckland a seguire Luna Rossa contro New Zealand?
«I neozelandesi non hanno ritenuto possibile, né per me né per mio figlio Lorenzo, trovare uno spazio per trascorrere le due settimane di quarantena a Auckland. Non c’è stato nulla da fare, seguiremo le regate dall’Italia e attraverso le riunioni che facciamo la mattina e la sera».
Ha un messaggio da lanciare ai tanti italiani che hanno seguito le gesta di Luna Rossa in questi giorni?
«Facciamo il tifo e divertiamoci, la Coppa America è soprattutto uno sport, come Luna Rossa siamo comunque appagati per aver dato un contributo importante al movimento della vela».