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 2021  febbraio 22 Lunedì calendario

In difesa di Giorgia

Dopo Sergio Mattarella anche il presidente del Consiglio telefona a Giorgia Meloni per esprimergli la sua solidarietà. Il giorno dopo le offese sessiste pronunciate dal professore di Storia dell’Università di Siena, Giovanni Gozzini, in una trasmissione di una radio fiorentina, un coro di indignazione una volta tanto bipartisan condanna senza appello le parole dello storico che ora rischia sanzioni disciplinari dal suo Ateneo. «Ringrazio il presidente Draghi che mi ha telefonato per esprimermi la sua solidarietà, gliene sono grata. Mi auguro che questo brutto episodio che mi ha visto mio malgrado protagonista sia utile a difendere uno dei pilastri della democrazia: il rispetto», scrive su Twitter Meloni. «Ortolana, pescivendola, scrofa, vacca, rana dalla bocca grande», questi i termini usati da Gozzini per definire la leader della destra italiana. Parole inaccettabili per l’Anpi. «L’Italia democratica non può tollerare da parte di chiunque il linguaggio dell’odio e della miserabile offesa sessista», scrive l’Associazione nazionale dei partigiani. Ma è tutta la politica a condannare Gozzini che per altro sceglie la via del silenzio. Dopo aver cercato di mettere una pezza che è peggio del buco, scusandosi, il professore ora non vuole commentare: «Il rettore ha la mia testa a sua disposizione, il buon nome dell’Ateneo prima di tutto». Nel 2008 un’altra uscita infelice in radio lo costrinse alle dimissioni da assesore alla Cultura a Firenze: invitò gli allora presidenti della Fiorentina Diego e Andrea Della Valle a trasformare il loro progetto per un nuovo stadio in «un rotolino» e poi a «ficcarselo su per la tromba del cosiddetto».
A Meloni hanno mandato messaggi Elisabetta Casellati e Roberto Fico. «Forza Giorgia siamo con te», scrive Silvio Berlusconi. «Gozzini si è scusato prima con me e successivamente con un comunicato, mai mi sarei aspettato un comportamento simile da lui», commenta il rettore Francesco Frati sottolineando l’indignazione della comunità universitaria. Il rettore ha voluto esprimere la sua solidarietà direttamente a Meloni con una telefonata, così come aveva fatto anche la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa. Frati annuncia la convocazione dell’ufficio legale per valutare eventuali provvedimenti disciplinari. E bolla le frasi di Gozzini come sessiste e ingiuriose tanto più gravi perché rivolte a una parlamentare donna. Ma è la stessa leader di Fdi a frenare: «Ringrazio il ministro e il rettore per la solidarietà, spero che il professore abbia imparato la lezione, ma non chiedo provvedimenti».
«Solidarietà totale a Giorgia Meloni, su queste cose bisogna essere netti e chiari. Non si scherza con odio e violenza», avverte il segretario Pd, Nicola Zingaretti. «Parole vergognose, insulti inauditi, autentico odio politico. Questo “professore” merita il licenziamento» attacca il leader della Lega Matteo Salvini. A sinistra è Laura Boldrini, che della battaglia all’odio in rete e alla misoginia ha fatto una bandiera, a esprimete solidarietà: «L’odio misogino infetta società, rete istituzioni. Lo conosco bene così come conosco la solitudine che si prova quando la condanna non è unanime. Lo vinceremo solo quando smetterà di usarlo anche chi in politica lo diffonde», avverte l’ex presidente della Camera. E in diretta tv è il giornalista di Tgcom24 Andrea Giambruno, compagno della leader di Fdi, a difenderla: «Sono molto fiero di quello che ha fatto Giorgia nella sua vita: spiegherò a mia figlia quanto sua madre sia valorosa e meritevole. Mi auguro professore, ammesso che lei abbia dei figli, che i suoi di figli possano dire altrettanto dei suoi commenti misogini, indegni e vergognosi». —