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 2021  febbraio 21 Domenica calendario

Biografia di Leonard Blavatnik (padrone di Dazn)

È arrivato prima di Jeff Bezos e dopo Netflix, senza avere la potenza di fuoco dei big della tv in streaming. Leonard «Len» Blavatnik ha avuto però l’intuizione giusta e il coraggio di scommettere che dopo il cinema, il web avrebbe travolto anche il mondo dello sport. La scommessa non è ancora vinta ma con Dazn ha fatto già parecchia strada. Ora punta al grande passo in Italia con l’esclusiva dei diritti della Serie A, che sta contendendo a Sky. Sarebbe una rivoluzione se a trasmettere i prossimi tre campionati fosse un player nativo del web. 
Il patron di Dazn ha già vinto una scommessa con un’intuizione simile. Quando nel 2011 comprò Warner Music per 3 miliardi di dollari, il mercato tradizionale iniziava ad essere insidiato dalle piattaforme online e lui, rivoluzionando il modello di business ha trasformato Warner Music in un colosso da 20 miliardi di dollari di fatturato. 
Blavatnik – 48esimo uomo più ricco del mondo con un patrimonio di oltre 20 miliardi di dollari – sta investendo centinaia di milioni per fare di Dazn la Netflix dello sport. Ucraino di Odessa, Blavatnik aveva 21 anni quando i genitori si trasferirono in America, dove ha preso la laurea in Scienze informatiche alla Columbia University e il master in Business Administration alla Harvard Business School. Non è uno degli oligarchi creati con la prima ondata di privatizzazioni dell’era Putin, anche se parte della sua fortuna la deve all’incontro con due di loro: Viktor Vekselberg e Mikhail Fridman. Insieme al primo, Blavatnik farà affari nella Russia post sovietica comprando la conglomerata dell’alluminio Uc Rusal (oggi primo produttore mondiale) e poi nel resto del mondo con la holding Access Industries. Insieme all’ucraino Fridman investirà invece nella compagnia petrolifera Tnk, rivenduta successivamente alla Rosneft per 55 miliardi di dollari. 
Da quell’operazione, che sarà l’ultima in Russia, Blavatnik uscirà con 7 miliardi di dollari in tasca e l’ambizione di dare la scalata al mondo dell’entertainment a stelle e strisce. Aveva già tentato in verità un primo passo nel 2010 quando si era fatti avanti, senza successo, per comprare la Metro-Goldwyn-Mayer. Il «colpo» gli riesce nel 2016: per 3,3 miliardi di dollari compra Warner Music da Time Warner. Un investimento in controtendenza, vista la progressiva avanzata delle prime piattaforme per la musica in streaming – con Access Industries investirà anche in Spotify —, che Blavatnik trasformerà nella sua fortuna riuscendo a cambiare il modello di business della Warner Music, oggi la terza casa discografica al mondo. 
Attraverso la Access Industries, il miliardario ucraino ha attività nella chimica, nell’entertainment, nei new media, nelle biotecnologie e nell’immobiliare. È attualmente l’uomo più ricco d’Inghilterra, dove risiede dopo aver ottenuto nel 2010 la cittadinanza ed essere stato insignito della Knighthood per l’impegno con la Blavatnik Family Foundation. Negli anni più recenti l’attività di filantropo di Blavatnik è stata pari almeno a quella di investitore. La Blavatnik Foundation ha istituito un premio in denaro per giovani scienziati. Ma è l’arte il vero focus del miliardario ucraino. È proprietario del Theatre Royal Haymarket, uno dei teatri più antichi di Londra che era finito in stato di abbandono, e tra i maggiori finanziatori dei musei inglesi: ha donato 50 milioni di sterline alla Tate, che lo ha ringraziato cambiando il nome della Switch house, l’edificio costruito come estensione della Tate Modern, in Blavatnik Building, ha dato 10 milioni di sterline al Victoria & Albert Museum, che gli intitolato l’ingresso dell’edificio. Altri 25 milioni sono andati alla Carnegie Hall. Nel 2010 il miliardario ha donato 75 milioni di sterline all’Università di Oxford, dove è stata creata la Blavatnik School of Government. 
Dazn nell’impero del miliardario ucraino è un investimento importante. Con oltre 19 mila eventi live trasmessi all’anno, Perform Group è una della maggiori sports media company al mondo. Dazn, che rappresenta la fetta maggiore del fatturato, trasmette in Austria, Germania, Italia, Spagna, Canada e Giappone tutti i grandi eventi sportivi. Dal calcio di Premier League, Bundesliga, Liga, al basket americano della Nba al football della Nfl, alla MotoGp alla boxe. Ha i diritti per Champions ed Europa League per Germania, Austria, Giappone e Canada. In Italia ha debuttato online dal 2018 con l’esclusiva di tutta la Serie B e tre partite per turno della Serie A. L’esordio non fu fortunatissimo per via della scarsa velocità della rete Internet in alcune zone d’Italia. L’anno successivo Dazn replicò l’offerta sul satellite affittando un canale da Sky. A cui ora Blavatnik ha lanciato la sfida per conquistare il pacchetto più ambito dello sport italiano.