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 2021  febbraio 21 Domenica calendario

Zlatan, Sinisa e Cristiano: uomini a statuto speciale

Non sarebbe favolosa una squadra che avesse insieme in attacco Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic, con Sinisa Mihajlovic in panchina? Certo, poi qualcuno dovrebbe anche giocare e allenare mentre loro, vincoli o sparpagliati, ballano con le stelle, cenano con Diletta Leotta, sciano al Sestriere, fanno quattro salti al Billionaire dall’amico Flavio, prendono un jet per la villa di Madeira, girano spot pubblicitari, firmano libri, si siedono nel salotto di Vespa e, soprattutto, si consegnano all’altra metà dell’olimpo nazionalpopolare comparendo al Festival di Sanremo.
Sono loro, in Italia, le uniche zone bianche, quelle dove tutto è permesso. Andrà modificata la costituzione, all’articolo 116: “dispongono di particolare autonomia”, oltre alle cinque regioni a statuto speciale, i sopraelencati sportivi. Ancor più eccezionale è l’assenza di reazione da parte di dirigenze, media e tifosi: tribune solitamente infiammabili incassano in silenzio, zittite da un’inconsueta forma di soggezione. Se non fosse possibile concedere ai Fantastici Tre il dono dell’ubiquità si sposterà lo stadio per destinazione accanto al teatro Ariston, o viceversa. Qual è il fondamento di questo trattamento straordinario? I meriti professionali?
Ammettiamo bastasse. A ben vedere, però, in Italia CR7 non ha finora trascinato la Juventus oltre i propri limiti (e rischia, quest’anno, di condurla al di sotto, benché sia il primo a stizzirsene). Ibrahimovic ha rivitalizzato il Milan, ma non certo da solo, e la sua influenza si va riducendo, chiamandolo da oggi in avanti a rialzare la temperatura. Mihajlovic ha salvato il Bologna dalla retrocessione due anni fa, ma ora lo conserva sott’aceto nella parte destra della classifica.
No, c’è di più. I Fantastici Tre si sono guadagnati l’extraterritorialità per aver conquistato l’ultratemporalità. Sinisa ha sconfitto la minaccia della morte, CR7 e Ibra quella del degrado legato all’età. Hanno dribblato il tempo e le sue insidie. Sono andati oltre, scavalcando confini per tutti gli altri invalicabili. Chi va al di là del destino segnato tende poi a mettersi o un gradino sopra, osservando con inedita saggezza l’ingenuo affannarsi per le cose del prima o un gradino sotto, immergendosi ancor più a fondo nella trivialità del quotidiano, vivendo come davvero non ci fosse domani, giacché non doveva esserci oggi. Loro tre, essendo esagerati, tentano di fare le due cose contemporaneamente. Sarebbe, riuscendoci, un’impresa davvero maestosa. Quasi quanto essere immortali e restare umili.