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 2021  febbraio 18 Giovedì calendario

L’insalata del domani cresce ad acqua e led

L’agricoltura del futuro è verticale, rigorosamente a chilometro zero, con zero scarti nocivi e a bassissimo impatto ambientale. Al posto della terra impiega substrati organici studiati ad hoc per ogni singola coltura idroponica, usa ovviamente acqua (ma non la spreca, anzi) e lampade a led ad alta efficienza in modo da ottimizzare anche l’uso dell’energia elettrica. E poi - altro aspetto fondamentale - non c’è alcun bisogno di impiegare pesticidi e sostanze chimiche, perché il tutto avviene in ambiente protetto e questo esclude in partenza parassiti e nemici naturali delle produzioni.
Grazie alle fattorie verticali è infatti possibile far crescere in condizioni ottimali verdura, piante aromatiche e volendo frutta, ed ottenere prodotti freschissimi, dal gusto autentico e ricchi di proprietà nutrizionali.
Dopo le prime esperienze su scala ridotta anche in Italia sta per esplodere il fenomeno delle vertical farms: in primavera a Cavenago, alle porte di Milano, verrà infatti inaugurata la più grande «fattoria verticale» d’Europa. Si sviluppa su una superficie di 9.000 metri quadrati, l’equivalente di 45 campi da tennis, ed è stata realizzata da Planet Farms, start up milanese che facendo leva su un sistema di coltivazione unico al mondo ha già conquistato la leadership in questo settore. Progettato dallo Studio Dordoni Architetti i lavori per l’allestimento dell’impianto sono iniziati nel 2019 e dopo i rallentamenti causati dal Covid stanno per essere completati.
L’obiettivo di Planet Farms, a regime, è quello di produrre 800 tonnellate all’anno di insalata in foglia ed erbe aromatiche (basilico innanzitutto), ovvero 30-50 mila confezioni al giorno che verranno messe in vendita in tutta Italia col marchio «Planet Farms».
Le coltivazioni, realizzate su più livelli, avvengono all’interno di un ambiente controllato dove l’aria è filtrata e l’acqua sterilizzata, e dove i semi in purezza vengono aiutati a trasformarsi in piante grazie ad un mix ideale di acqua, luce, calore e sali minerali. La filiera è totalmente integrata rendendo possibile una totale tracciabilità e trasparenza della produzione.
I vantaggi di questo metodo completamente automatizzato, che Planet Farms ha sperimentato a lungo nel suo centro ricerche di Cinisello, sono molteplici: l’orto verticale permette una produttività 300 volte superiore rispetto all’agricoltura tradizionale ed in più riduce del 90% il consumo di suolo. Le coltivazioni realizzate con questo sistema sono poi indipendenti dalle condizioni climatiche e meteorologiche e garantiscono così una produzione 365 giorni all’anno, ovunque nel mondo, vicino ai luoghi di consumo.
Nei fatti questa può essere la risposta ad una delle emergenze del pianeta costretto sempre più a misurarsi con fenomeni come l’aumento della popolazione ed i limiti dei produzione dell’agricoltura tradizionale.
«In Planet Farms abbiamo sviluppato un sistema di coltivazione verticale innovativo che permette di armonizzare perfettamente tutti i parametri fondamentali per la crescita degli ortaggi nel rispetto della fisiologia della pianta - afferma Luca Travaglini, co-founder con Daniele Benatoff di Planet Farms - Creiamo le condizioni ideali attorno alle nostre colture, salvaguardando l’ambiente, il palato e la salute dei consumatori. Dobbiamo lavorare con la natura responsabilmente, studiando soluzioni alternative per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse».
Di qui ai prossimi anni si prevede un boom delle vertical farms ed anche Travaglini e Benatoff, dopo l’apertura del nuovo maxi impianto lombardo hanno già messo in cantiere la costruzione di altri 5 stabilimenti in diversi paesi europei.