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 2021  febbraio 17 Mercoledì calendario

Un vero amore a prima vista

Matrimoni a prima vista in tv se ne vedono tanti per non dire troppi, di solito durano giusto il tempo di fare gli auguri agli sposi e di sentire dagli psicologi perché è andato tutto a rotoli. Ormai ci si fidanza su Facebook, ci si sposa in tv e ci si lascia via sms; ecco perché Vera&Giuliano, il documentario di Fabrizio Corallo andato in onda domenica (Speciale Tg1, ora su RaiPlay) sembrava il reportage di un’altra era, un Techetecheté dei sentimenti. Invece anche quello tra Vera Pescarolo e Giuliano Montaldo è stato un amore a prima vista che però ci ha visto lungo, come si ricava dall’intervista a due voci fatta di ricordi, tenerezze e rimbrotti, cronaca di un colpo di fulmine durato sessant’anni. Giusto sessant’anni fa Giuliano, uno dei più giovani ex partigiani d’Italia, s’innamora di Vera, una delle prime future divorziate d’Italia. È fatta: quando due cuori ribelli, artisti e solitari s’incontrano, non lasciarsi più diventa prima un desiderio, poi un bisogno.
La & commerciale nel titolo non è una licenza poetica del regista Corallo; un’altra idea corrente sul matrimonio perfetto vuole che si debbano tenere separati professioni e vita sentimentale; invece, per sessant’anni il regista Montaldo e la produttrice esecutiva Pescarolo hanno fatto l’esatto contrario, inseparabili sul set più ancora che nel tinello (e così il tinello diventa set). Con il suo garbo senza tempo, Vera&Giuliano è un documentario in offerta speciale, due racconti al prezzo di uno dove scorrono in filigrana l’età dell’oro del cinema italiano e il filo conduttore del cinema di Montaldo, la denuncia di ogni intolleranza. Nell’album dei ricordi la foto più commovente è quella di un’altra coppia, Sacco e Vanzetti, il film uscito nel 1971 che costrinse gli Usa a riabilitare due innocenti condannati a morte solo perché anarchici. Un esempio di come il cinema possa cambiare il mondo, e di quanto ci manchi un mondo senza cinema.