Avvenire, 17 febbraio 2021
In Messico i narcos fanno pagare una dose di vaccino 150 dollari
Quando, il 2 dicembre, è arrivato l’allarme dell’Interpol, il narcobusiness del vaccino era già pronto a decollare. Per mesi, i potenti della droga si erano preparati ad entrare in azione quando la campagna di immunizzazione fosse partita. E, così, è stato. Con le prime dosi, dalla fine di dicembre, sono iniziate anche le vendite di sieri contraffatti di Pfizer e Moderna sul Web. Un’iniezione si aggira intorno ai 150 dollari, ma sta salendo: nessuno sa che cosa ci sia dentro. Meno dell’uno per cento della popolazione è stata inoculata anche se da lunedì c’è stata un’accelerazione. Gli acquisti online non sono, però, l’unica risorsa delle mafie. Interi pezzi del territorio messicano
sono sotto il loro controllo. E possono, dunque, decidere a quali condizioni consentire il regolare svolgimento delle operazione di immunizzazione, proprio come finora la distribuzione di aiuti. La contropartita non si limita al denaro. Il buon esito della campagna su un municipio o una regione, spesso, viene pagato con crescente influenza. Nel mentre, il capitale sociale e politico dei narcos cresce.