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 2021  febbraio 15 Lunedì calendario

Biografia di Antonio Funiciello

Monica Rubino, la Repubblica
Casertano (nato a Piedimonte Matese), 45 anni, laureato in Filosofia all’Università Federico II, giornalista pubblicista: Antonio Funiciello è il nuovo capo di gabinetto di Mario Draghi. Scrive per il Foglio e L’Espresso e ha pubblicato per Donzelli due saggi di teoria e storia politica: “Il politico come cinico” (2011) e “A vita” (2013). Nel 2019 è uscito, per Rizzoli, “Il metodo Machiavelli”. Esperto di editoria, televisione, comunicazione e relazioni esterne, dopo diversi incarichi politici e istituzionali è stato il capo staff del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni tra il 2016 e il 2018. Ha collaborato  a lungo con il Pd, ottenendo nel 2013 la delega per la Cultura e la Comunicazione del partito.

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Fabio Martini, La Stampa
Nei palazzi che contano lo chiamano con un soprannome che lo pennella bene: "Genio & regolatezza". Antonio Funiciello, 45 anni, da Piedimonte Matese, nuovo capo di gabinetto e consigliere politico di Mario Draghi, è una delle figure più originali nel rumorosissimo palcoscenico politico-mediatico: brillante ma silenzioso, colto e sconosciuto al grande pubblico, è invece conosciuto dalla classe dirigente per la preveggenza che esercita nella lettura degli eventi politici («non ne sbaglia una», dice un leader che lo conosce bene), ma anche per la precisione operativa: è lui l’artefice della più importante riforma interna negli ultimi anni degli uffici di palazzo Chigi, quella che nel 2016 ha portato alla nascita della figura del capo di gabinetto del presidente del Consiglio, mansione sino ad allora sconosciuta e che lui stesso ha ricoperto sotto il governo guidato da Paolo Gentiloni. Suo è "Il metodo Machiavelli", edito da Rizzoli, il primo libro che in Italia ha raccontato in modo problematico il rapporto tra i leader e i loro consiglieri.
Un rapporto che lui stesso sintetizza così: «Il mestiere del consigliere politico ha a che fare con la verità perché solo essa è utile al tuo leader e negandogliela, potrai tradire in modo peggiore la lealtà che gli devi. Ma è un mestiere che interpella anche il coraggio: sebbene si racconti che alla fine la verità trionfi, questa non è una verità». Una sintesi che racconta bene il nuovo capo di gabinetto di Draghi: un intellettuale che è sempre stato chiamato dai potenti per lo spirito critico e il proverbiale empirismo, cioè la capacità di tradurre le teorie in un emendamento, in una legge. Stimato da personalità diversissime tra loro come Sergio Mattarella e Giuliano Amato, Giorgio Napolitano e Gianni Letta, Walter Veltroni e Claudio Descalzi, Emanuele Macaluso e Alessandro Profumo, una laurea in filosofia, una cultura che spazia da Shakespeare alla sociologia americana, politicamente vicino al Pd, una passione per i presidenti democratici americani, soprattutto per il "sudista" di origini popolari Lyndon Johnson, dotato di minor glamour rispetto a Kennedy od Obama, ma grande riformatore sociale. Funiciello non si è preso con Matteo Renzi. Dopo aver partecipato alla fase creativa delle prime "Leopolde", un incarico minore a Chigi nel governo Renzi, Funiciello è rimasto estraneo alla logica del "giglio magico": chiamato da Paolo Gentiloni alla guida dello staff di Palazzo Chigi, dal 2020 era senior vice president di Joule, la Scuola di Eni per l’Impresa.