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 2021  febbraio 13 Sabato calendario

Salgono a 5 le regioni in arancione

È la battaglia contro il Covid a segnare gli ultimi due atti del governo di Giuseppe Conte. Il virus non rallenta la sua corsa, le varianti spaventano sempre di più la scienza e la politica e il premier dimissionario, giunto alla fine del suo doppio mandato a Palazzo Chigi, prolunga fino al 25 febbraio il divieto di spostamento tra le regioni, anche quelle che si trovano nella fascia gialla di rischio.
Le regioni
Novità importanti anche sul fronte del sistema di contenimento dei tre colori. Sulla base dei dati della cabina di regia il ministro della Salute Roberto Speranza, riconfermato anche nell’esecutivo di Mario Draghi che giurerà oggi, ha firmato le ordinanze che entreranno in vigore domani: Abruzzo, Liguria, Toscana e provincia autonoma di Trento passano in area arancione a causa dell’indice Rt che supera 1, con limitazioni alla circolazione e all’attività di bar e ristoranti. La Sicilia lunedì torna invece gialla grazie al rischio basso e all’Rt più basso d’Italia, pari a 0,66 (la Puglia è in area gialla già da giovedì).
Le vittime
L’allarme è confermato dal bollettino quotidiano che ha registrato ieri 13.908 nuovi casi e 316 morti, che portano a 93.045 il numero totale delle vittime in Italia. Il ministro Speranza, preoccupato per le varianti del virus, continua a raccomandare prudenza ed è sollevato perché lunedì non ci sarà il temuto «liberi tutti». Conte riteneva giusto lasciare al nuovo presidente del Consiglio il compito di decidere se e di quanto prorogare lo stop alla circolazione, ma poi, sembra su spinta del Quirinale, il premier uscente ha convocato il Consiglio dei ministri e approvato il decreto-legge che introduce nuove disposizioni urgenti per contenere l’emergenza. Toccherà poi al successore Mario Draghi decidere se mantenere la linea del rigore e se prorogare lo stop alla circolazione fino al 5 marzo, come chiedevano le Regioni.
Gli spostamenti
L’ultimo Cdm del governo Conte bis è durato mezz’ora o poco più, giusto il tempo per approvare il decreto «ponte» di tre soli articoli in cui si stabilisce che «dal 16 al 25 febbraio sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata o in uscita tra i territori di diverse regioni e province autonome», fatti salvi «gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito.
Le seconde case
Rimane consentito superare i confini regionali per raggiungere le seconde case, come previsto dal Dpcm che scadrà il 5 marzo, anche in un’altra regione o provincia autonoma e anche «da o verso le zone arancione o rossa». Il requisito necessario è poter «comprovare di avere avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge 14 gennaio 2021». Insomma, bisogna poter dimostrare di essere proprietari o affittuari dell’immobile, ma gli affitti brevi sono esclusi. Si potrà andare nelle seconde case solo con il proprio nucleo familiare e se non sono già abitate da altre persone.
Zone arancioni
Abruzzo, Liguria, Toscana e provincia di Trento passano in arancione, zona di rischio in cui già si trovano Umbria e provincia di Bolzano, dove sono già in vigore misure di lockdown. Da domani, domenica 14 febbraio, nelle aree arancioni saranno chiusi i bar e i ristoranti anche a pranzo. Resta consentito l’asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio. Il passaggio in arancione comporta anche l’impossibilità di riaprire gli impianti da sci in queste regioni.
Zone rosse
In Umbria la provincia di Perugia e sei comuni della provincia di Terni sono sottoposti alle misure più restrittive. In Abruzzo sono rosse le province di Pescara e Chieti a causa delle varianti. In Alto Adige sono chiusi i negozi fino al 28 febbraio, non si può comprare cibo da asporto e sui mezzi pubblici è obbligatoria la mascherina Ffp2. L’attività motoria si può fare solo nei pressi della propria abitazione.
Il caso Campania
La regione governata da Vincenzo De Luca resta gialla, ma il presidente è preoccupato e avverte: «Abbiamo le corsie degli ospedali quasi ingolfate, se i contagi continueranno ad aumentare la Campania passerà in arancione».
Le nuove aperture
Sarà il nuovo governo guidato da Draghi a decidere se, dopo il 5 marzo, i ristoranti in fascia gialla potranno riaprire la sera e quelli in fascia arancione lavorare a pranzo. Ma anche la ripartenza di palestre e piscine, cinema e teatri.