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 2021  febbraio 13 Sabato calendario

Una breve anticipazione di San Totò, l’ultimo libro di Paolo Isotta che uscirà il 4 marzo per Marsilio

Il Giornale pubblica una breve anticipazione di San Totò, l’ultimo libro di Paolo Isotta che uscirà il 4 marzo per Marsilio
Io sono un uomo all’antica, e credo solo nei Santi: e nemmeno in tutti, se penso a Sant’Antonio abate, a San Giovanni Crisostomo, a San Cirillo, l’assassino di Ipazia, a San Roberto Bellarmino e tanti altri. Quando sento nominare la perìcope o la didaché, Agostino d’Ippona o Karl Barth, mi cade in testa un nero velo di depressione e fastidio.Per me Totò è un Santo: per l’altezza della sua arte, per la gioia da lui per decennî donata a milioni di persone: gente del popolo, piccola borghesia, poi persino alta, ma anche autentici reietti. Per esser riuscito, con la risata che suscitava, a far per un attimo dimenticare a tutti, non solo ai reietti, le loro tragedie. E, incredibile, per esser l’idolo dei ragazzi di ogni ceto, da molte generazioni. Affatto disgiunti dalla realtà storica e sociale che aiutò a generarne l’arte, vedono i suoi films e pronunciano le sue battute, entrate misteriosamente nel loro gergo.
Questo libro può apparir frutto di presunzione. Non sono un critico cinematografico né uno storico del cinema. In fondo, di films ne ho visti pochi, nella mia vita. Non sono un «cinefilo». Tuttavia credo di posseder ancora un po’ di esercizio del pensiero e della memoria. Non pretendo di mettermi in lizza cogli illustri Scrittori che ringrazio e cito in bibliografia. Peraltro, facile est inventis addere. Ma, siccome Totò è un argomento universale, che travalica la stessa Napoli e la stessa Italia, ritengo che chiunque abbia diritto – esito a parte – di pensar su di lui. Il fatto d’esser io napoletano, e di esser restato uno dei pochi che nel sermo cotidianus in napoletano – quello vero – si esprima, mi fornisce qualche arma in più.