ItaliaOggi, 13 febbraio 2021
Periscopio
Grillo ha un piano: sostituire all’antipolitica la politica ecologista, far diventare il Movimento5stelle, altrimenti morto, il partito verde italiano per eccellenza. Paolo Becchi, filosofo, uno dei più stretti collaboratori di Casaleggio senior. Alessandra Ricciardi. ItaliaOggi.
Fossi Ursula von der Leyen avvierei un’azione legale contro chi usa il mio nome e quello dell’Europa per qualificare cause poco raccomandabili. Ognuno piega l’Europa secondo convenienza. È il modo giusto per screditarla. Ernesto Galli della Logga, storico (Maurizio Caversan). LaVerità.
Sfido chiunque, ancora una decina di anni fa, a immaginare un incontro decisivo per le sorti del Paese tra Mario Dragi e Beppe Grillo senza mettersi a ridere o chiamare un’ambulanza. Massimo Gramellini. Corsera.
Se arriva un barcone davanti a Lampedusa, che si fa, adesso? Lo si accoglie o lo si rimanda indietro? E sulla giustizia come faranno a convivere grillini e berlusconiani? Per Draghi non sarà semplice. Anche lui, più che di una claque, avrà bisogno di un sistema mediatico e di un’opinione pubblica critici. Perché l’importante non è non commettere errori, ma saperli riconoscere. Aldo Cazzullo. Corsera.
Il possibile governo di Mario Draghi, reso possibile da Renzi, con il semplice incarico affidatogli dal presidente Mattarella, ha già portato lo spread ai minimi dal 2015, dando allo Stato un risparmio potenziale di 1 miliardo di euro di interessi. Altro che crisi irresponsabile, il solo nome di Draghi ha posto le basi per la nascita di un governo competente ed europeista sostenuto da quasi tutto l’emiciclo parlamentare e a livello internazionale l’ex governatore della Bce riscuote un rispetto imparagonabile rispetto a chi è stato a Palazzo Chigi negli ultimi due anni. Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva. Huffington Post.
Dopo la morte di mia moglie per me è cambiato tutto e sono diventate fondamentali le ragioni intime delle cose. Credo che potrò ragionare e scrivere sul presente molto meglio partendo da un romanzo, da una serie tv o da uno spettacolo che da Palazzo Chigi. Pierluigi Battista (Simonetta Sciandivasci). il Foglio.
Rocco Casalino odia Wikipedia. Cova una bizzarra pretesa all’oblio. Invece fai clic, e la sua storia torna. L’infanzia in Germania, a Frankenthal. Il padre operaio, la madre commessa, pugliesi emigrati da Ceglie Messapica che si spezzano la schiena per farlo studiare. Lui si laurea a Bologna, in Ingegneria: ma non ci si vede in un cantiere. Così gira un po’ a vuoto, finché, nel Duemila, riesce a entrare nella «Casa» di Canale 5, prima edizione del reality, milioni di italiani incollati morbosamente alla tivù: lui resiste alla segregazione 92 giorni con Pietro Taricone e Marina La Rosa (che, la scorsa estate, gli fa la cortesia di raccontare a Cruciani&Parenzo: «Rocco era bravissimo a leccarmi i piedi»). Fabrizio Roncone. Corsera.
Per settimane abbiamo sentito in modo monocorde a reti unificate tutte le tv, ma in particolare i Tg Rai, raccontare una narrativa partigiana, che diceva: «Esiste solo il Governo Conte, non ci sono altre ipotesi; o Conte o il diluvio». Una narrativa che ha mostrificato Matteo Renzi, soffiata dalle veline di una parte ben precisa del campo da gioco. La crisi «in piena pandemia» è stata definita «irresponsabile» quasi all’unisono. Poi abbiamo visto che quel messaggio, che originava da Palazzo Chigi, era inventato e che un’altra strada era possibile ed aveva il gradimento della stragrande maggioranza degli italiani. Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva. Huffington Post.
Sul divano, con un micio sulle ginocchia, un cane ai piedi e un gattone bianco al collo, si è concesso per un’ora alla mia contemplazione Fabrizio Rondolino, che fu della squadra dei calvi di Max D’Alema, con Marco Minniti, Claudio Velardi ecc. Fabrizio è molto simpatico, odioso a molti per il santo vizio di parlare schietto. Rondolino scoprì Roma negli anni 80, dove scese da Torino per occupare un posto di rilievo nella Fgci, la palestra dei giovani comunisti. «Mi innamorai della città in modo folle», racconta. «Da noi, il cielo azzurro c’è una volta ogni quindici giorni. A Roma c’è sempre». Non l’ha più lasciata. Ora è sistemato in un attico da nababbo con vista sul Foro romano, nel punto esatto in cui fu pugnalato Giulio Cesare. Può permetterselo in base alla regola che si è data: vivere sopra i propri mezzi, abitando in affitto case che non potrebbe mai acquistare. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.
«Le cose sono destinate a deteriorarsi nell’arte come nella vita?». Sono due forme di decadenza diverse. L’arte che si deteriora diventa accademia. Come è accaduto alle avanguardie. La vita no, la vita che trascorre mette di fronte ai propri limiti, al più o meno lento esaurirsi dell’energia. L’arte mi ha aiutato a vedere meglio in me, più che non le cosiddette esperienze di vita, con i suoi soprassalti e imprevisti. Lino Mannocci, pittore (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La scelta di Damiano Tommasi di accettare, all’inizio del 2009, l’offerta del Tianjin Teda, primo giocatore italiano a trasferirsi in Cina, a Tientsin, sobbarcandosi ogni 15 giorni un viaggio di oltre 16 mila chilometri fra andata e ritorno, in tutto 20 ore di volo, pur di riabbracciare la famiglia. E adesso, appese al chiodo le scarpette bullonate, l’impegno come legale rappresentante e dirigente scolastico di un istituto bilingue con due sedi nel Comune di Pescantina, che copre la fascia di età 0-14 anni, così avveniristico nel suo modo d’intendere la didattica da aver suscitato l’interesse del professor Eric Mazur, docente nel dipartimento di Fisica della Harvard University. Stefano Lorenzetto. l’Arena.
Il Parco di Milano ancora spoglio. L’asfalto lucente d’acqua. A Cadorna sussulteresti, al terribile ago rosso, gigante, di Gae Aulenti. «Arte, papà», sorriderei. Ma tutta quella gente che parla, parla freneticamente nei piccoli apparecchi neri? I tuoi occhi color verde carrarmato pensosi ora in Cordusio, cuore vivo della città, su questa Milano che hai amato e anche detestato. Eri felice, quando sei arrivato da Parma, nel ’46, assunto al Nuovo Corriere della Sera. Una stanza senza bagno in via San Marco, proprio di fronte alle rotative. Ti immagino scendere per strada di notte e dalle grate sul marciapiede aspirarne l’odore di piombo. Sentire il rombo delle macchine partire, nel buio, come un ruggito di pliocene. Marina Corradi, scrittrice. Gazzetta di Parma.
L’amore nasce come una fiamma e si spegne come una candela. I soli amori duraturi sono quelli al neon. Roberto Gervaso.