La Gazzetta dello Sport, 13 febbraio 2021
La Serie A ha i marcatori più vecchi d’Europa
La terza età del gol, nessuno si offenda, è quella che oggi tira di più. Succede così in Europa, succede così soprattutto in Serie A. Dove l’infinita carriera (e vena realizzativa) di Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic spinge in alto i numeri. E infatti confrontando le top 10 dei marcatori dei cinque campionati più importanti d’Europa, la A ha l’età media più alta. Non di molto, questo va detto, ma i nostri gol sono comunque i più anzianotti del Vecchio Continente, visto che arriviamo a quota 29 anni e 228 giorni, 17 giorni in più dei migliori bomber della Liga. Dove comanda un certo Luis Suarez, classe 1987: l’uruguaiano, fresco 34enne, sta facendo volare l’Atletico di Simeone ed è già a 16 gol. Gli stessi di Cristiano Ronaldo, che ha appena compiuto 36 anni. E per capire l’importanza degli attaccanti over 30, basta vedere chi ha segnato più di tutti in campionato nella stagione 2020-2021: Robert Lewandowski, bomber seriale che a 32 anni e 174 giorni guarda tutti dall’alto grazie ai 24 gol con il Bayern in Bundesliga.
Tendenza Italia
L’Italia si conferma la più vecchia: tra i marcatori più caldi della stagione solo due sono sotto la soglia dei 25 anni. Lautaro Martinez, 10 gol a 23 anni e 173 giorni; M’Bala N’Zola, la sorpresa dello Spezia, 9 gol a 24 anni e 177 giorni. Dalla parte opposta c’è Zlatan Ibrahimovic: sui documenti ha scritto nato il 3 ottobre 1981, ovvero 39 anni suonati. Ma per lo svedese l’età è solamente un dettaglio che fa crescere l’effetto leggenda. Quattordici gol in 11 partite, 6 doppiette e Milan primo in classifica grazie (anche) a lui. I gol “esperti”, comunque, sono oramai una tendenza nel nostro campionato: solo una stagione fa, per esempio, l’età media dei primi 10 marcatori era di 30 anni e 244 giorni. E rileggendo i libri della Serie A, l’ultimo capocannoniere giovane è stato Mauro Icardi: nel 2015 l’argentino aveva 22 anni, nel 2018 festeggiò a 25. L’ex capitano dell’Inter 6 anni fa ha fatto coppia a fine stagione con Luca Toni, recordman di longevità: a 38 anni e 5 giorni è lui il capocannoniere più vecchio del nostro campionato. Dal 2010, comunque, gli over 30 hanno vinto più degli under: si è partiti con Di Natale (33 anni e 221 giorni nel 2010-11), poi sono arrivati Ibra (30 anni e 222 giorni, 2011-12), il già citato Toni, Dzeko (31 anni e 72 giorni, 2016-17), Quagliarella (36 anni e 115 giorni, 2018-19), Immobile (30 anni e 163 giorni, 2019-20). Proprio Ciro, però, è l’unico che ha segnato tanto a qualsiasi età, visto che i panni del pichichi nostrano li ha vestiti anche a 24 e 28 anni e si sta confermando pure adesso, a pochi giorni dal compleanno dei 31 (il 20 febbraio).
Largo ai giovani?
Dando uno sguardo agli altri campionati, la situazione non è poi così diversa. In Premier è davanti a tutti il 28enne Mohamed Salah (16 gol) e dicono ancora la loro sia il 34enne Vardy sia il 30enne Gundogan. Gli over 30 spopolano in Liga: dopo Suarez ci sono anche i 33enni Messi, Benzema, Morales e Aspas. La Ligue 1 è in controtendenza: l’età media è 27 anni e 118 giorni, il re è Kylian Mbappè, stella del Psg, che a 22 anni e 53 giorni ha segnato 16 gol. La tendenza europea, comunque, è chiara: sotto i 25 anni non si domina in zona gol ad altissimi livelli. E i nati dopo il 2000 sono solo due. Il primo è Herling Halaand, che in una stagione non troppo fortunata per il Borussia Dortmund si conferma un fenomeno e a 20 anni e 205 giorni ha segnato 14 gol in Bundesliga. L’altro è il sorprendente Moise Kean: l’azzurrino, 20 anni e 349 giorni, è a un passo dalla doppia cifra (9 gol) con il Paris Saint Germain. Sono le eccezioni, perché la terza età del gol in Europa comanda ancora.