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 2021  febbraio 12 Venerdì calendario

L’amore sul lettino dello psicoanalista

Il mio analista è bello gentile e dolce. Con lui mi sento a mio agio e non provo alcuna resistenza nel parlargli dei fatti miei. Dopo quattro sedute mi accorgo di iniziare a sentire dentro di me un sentimento nuovo, inaspettato, mai provato per nessun uomo e nessuna donna. Per correttezza lo avverto dell’accaduto. Si tratta di normale relazione terapeutica, di infatuazione, di affetto, di bisogno di amicizia o di avvisaglie di innamoramento? Lui mi dice di non potersi ancora pronunciare ma di potermi seguire malgrado la “complicazione”. Nel corso delle sedute successive, vista la mia insistenza, si premunisce dicendomi che ha un diverso orientamento ma che le cose in futuro potrebbero cambiare. Io aggiungo che ha anche moglie e figli. Ho trovato questo suo atteggiamento di pessimo gusto, una leggerezza imperdonabile, uno scivolone inaspettato visto l’età, 54 anni, e l’esperienza professionale. Io non gli avevo né gli avrei chiesto nulla tale è il rispetto, la devozione, il bene che gli voglio in questo momento. Due cose però gradirei: confermare o escludere che si tratti di amore ed avere la possibilità di costruire un rapporto di amicizia sempre che lui lo voglia. Ma più passa il tempo più credo di essermi innamorato di lui. Non riesco a togliermelo dalla testa e dal cuore. So che si tratta di amore, è un amore impensabile, impossibile, impraticabile. È un amore che mi provoca sofferenze, dubbi, tormenti eppure non riesco a farne a meno. Perché mi fa sentire vivo dopo tanti anni di torpore. Perché averlo incontrato è la cosa più bella che mi sia capitata negli ultimi anni. Pensa che debba continuare a vederlo o che sia più opportuno lasciarlo? Ma è giusto che prenda una decisione per il mio bene presente e futuro.
Innamorato pazzo
Con quale preveggenza e sapienza dovrei essere in grado di rispondere alla sua domanda? In quanto giornalista e non altro, dovrei decidere della sua vita amorosa sobbarcandomi anche la responsabilità di entrare nella testa del suo analista? Posso sembrarle poco comprensiva, invece vorrei solo che lei riflettesse sul suo coinvolgimento e sull’atteggiamento del fascinoso esperto. Avevo pensato di rivolgermi a un mio amico geniale psicanalista, poi ho deciso di no, perché appunto lei ha il suo psicoanalista ed è da lui che deve pretendere risposte. Lei scopre adesso di essere omosessuale perché prima si rifiutava di accettarsi. Per questo credo ha chiesto aiuto a uno specialista per liberarsi. E così è stato. Forse il compito dello psicanalista è concluso, lei è libero. Però non credo possa chiedere di più.