Medusa, 12 febbraio 2021
I rottami sulla Luna
La maggior parte delle cose che abbiamo lasciato sulla Luna sono rottami: carcasse di sonde, moduli non più funzionanti, bandiere, monete, qualche targa commemorativa.
Ora che la Luna potrebbe tornare presto a essere meta di esplorazioni spaziali con equipaggio, si sta tornando anche a immaginare cosa fare di quei rottami: c’è chi pensa a programmi di tutela dei siti dei primi allunaggi, che sarebbero da mettere in sicurezza per preservare le storiche tracce, e chi propone di istituire un autentico archivio/museo sul nostro satellite. Come raccontano Le Scienze, per ora gli Stati Uniti hanno varato una legge che tutela i siti di discesa dei moduli Apollo. L’atto è vincolante solo a livello nazionale, come spiega alla rivista Simonetta De Pippo, direttrice dello “United Nations Office for Outer Space Affairs” (UNOOSA), l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico:
"Si tratta di un atto a livello nazionale statunitense che ha lo scopo di definire criteri per la gestione delle attività nel settore. La questione degli ‘Heritage Sites’ viene dibattuta soprattutto a livello accademico internazionale già da tempo e ha lo scopo, nobilissimo a mio avviso, di capire in quale modo si può preservare come patrimonio dell’umanità quanto fatto in passato sul suolo lunare."
La Luna è un interessante laboratorio politico, diplomatico, antropologico, paesaggistico, tra natura veramente incontaminata e intervento umano: sul tema vi consigliamo lo splendido saggio di Stefano Catucci, Imparare dalla Luna (Quodlibet, 2013).