La Gazzetta dello Sport, 12 febbraio 2021
Biografia di Benjamin Pavard
Tutti s’aspettavano Lewandowski e Gignac. E invece è apparso Benjamin Pavard, 24 anni, il francese di confine, il terzino destro che con il club in coppa non aveva mai segnato. Ha deciso lui il Mondiale per club (Bayern Monaco-Tigers 1-0, ndr), sesto successo dell’era Flick in una stagione. Il terzino-centrale di Maubeuge, 30 mila anime della Francia al confine col Belgio. Cresciuto nel vivaio del Lilla, non piaceva nel 2016 all’allora tecnico Antonetti, che lo vendette per soli 5 milioni allo Stoccarda in Bundesliga 2. Lì col tecnico turco Korkut ha fatto di tutto, anche il centrocampista difensivo (come nelle giovanili del Lilla) e l’ala destra. Finche nel novembre 2017 l’ha chiamato anche Deschamps con i Bleus, per un infortunio di Sidibé del Monaco: «Può far tutto lì dietro», disse Didier. Che l’ha voluto al Mondiale 2018, 6 gare da titolare e un gol splendido di esterno destro all’Argentina di Messi, votato il migliore del torneo.
Due estati fa l’ha preso il Bayern per 35 milioni e Benjamin ci ha preso gusto a segnare: 4 centri tutti in Bundesliga, solo uno davvero decisivo all’Union Berlino. Ma mai in coppa, né nazionali (9 match), né europee (13 gare). L’ultima volta che l’aveva messa dentro finora era stato ancora con i Bleus contro la Svezia il 17 novembre 2020 allo Stade de France (4-2). Cresciuto con Sergio Ramos e Hummels come idoli, adesso Pavard è con Lucas Hernandez e Tolisso campione del Mondo in carica per nazionali e club. René Girard, suo tecnico a Lilla, ha detto: «Rimasi sorpreso, un ragazzo di personalità e grande tecnica». Per una volta Lewandowski non è servito.