Corriere della Sera, 11 febbraio 2021
Sempre meno figli, un guaio per la Cina
Da anni si dice che «la Cina rischia di diventare vecchia prima di diventare ricca». Visti gli ultimi dati, è quasi una certezza. Il ministero della Sicurezza Pubblica di Pechino ha fatto sapere che, secondo il sistema di registrazione delle famiglie chiamato Hukou o Huji, nel 2020 i nati sono stati il 15% meno che nel 2019. Un collasso: la pianificazione famigliare estrema imposta da decenni dalle autorità è finita fuori controllo. I numeri pubblicati dal ministero sono questi: nel 2019, 11,79 milioni di nati, l’anno scorso 10,035 milioni; di questi, il 53% maschi. Il sistema Hukou non produce statistiche alla virgola: si tratta di una registrazione che i cinesi devono avere per accedere ai servizi pubblici ma non tutti la effettuano, soprattutto perché temono multe se hanno troppi figli (oggi al massimo due dopo che nel 2015 la politica del figlio unico è stata abbandonata): questo, però, vale per il 2020 come per il 2019, quindi il confronto è significativo. Inoltre, riporta il South China Morning Post (il quotidiano di Hong Kong), alcune province cinesi hanno registrato cadute delle nascite anno su anno nell’ordine del 30%. I dati ufficiali si sapranno in aprile quando l’Ufficio Nazionale di Statistica renderà pubblici i risultati del censimento nazionale condotto a fine 2020. Ma proprio dai dati ufficiali si vede che la caduta del numero di nascite negli ultimi anni è diventata notevolissima, segnale che l’andamento demografico è ormai un problema serio. Secondo l’Ufficio di Statistica, nel 1950, un anno dopo la fondazione della Repubblica Popolare, i nati furono 19,5 milioni. Dopo un calo drammatico fino a 11,87 milioni nel 1961 anche a causa del disastroso Grande Balzo in Avanti di Mao Zedong che produsse morti e carestia, le nascite ripresero a salire nonostante la politica dei due figli negli Anni Settanta. Nel 1979, arrivò un’ulteriore stretta con la politica del figlio unico (due per i contadini se per prima nasceva una femmina). Poi la situazione si è stabilizzata fino ai 17,86 milioni di nati nel 2016 ai quali è seguito un crollo ogni anno fino ad arrivare ai 14,65 milioni nel 2019. Ora si attende l’ufficialità del crollo del 2020. In vista, scarsità di manodopera e difficoltà a sostenere una popolazione sempre più anziana. Più vecchi e con un Pil pro capite sui diecimila dollari l’anno contro i 65 mila degli Stati Uniti.