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 2021  febbraio 11 Giovedì calendario

Nuova legge russa: vietare la candidatura a qualsiasi tipo di elezioni a persone identificate come «agenti stranieri» e ai loro più stretti familiari. Ovvero agli oppositori

Con Aleksej Navalny in prigione, iniziano le grandi manovre politiche in vista delle future elezioni. Una notizia d’agenzia ci ha fatto sapere che la moglie Yulia che lo ha seguito passo passo dall’avvelenamento in Siberia fino all’arresto all’aeroporto di Mosca dopo la disintossicazione a Berlino, è partita di nuovo per la Germania.
Una fuga per evitare un possibile arresto? Quasi certamente una semplice visita per motivi personali. Ma il breve lancio dell’Interfax arriva quasi contemporaneamente ad altre importanti novità. La prima riguarda una irrituale proposta avanzata da imprenditori «patriottici»: vietare la candidatura a qualsiasi tipo di elezioni a persone identificate come «agenti stranieri» e ai loro più stretti familiari. Una legge recente stabilisce che chiunque svolga attività politica e riceva finanziamenti dall’estero debba essere incasellato in questa categoria. Norma fatta apposta per Navalny e altri oppositori, anche se lui per ora non figura nella lista del ministero della Giustizia.
Ma ci vuole poco a finire in questi elenchi, basta che un qualsiasi sconosciuto invii dall’estero pochi quattrini sul conto della persona in questione. Il Fondo anticorruzione del blogger è finito nell’elenco in questo modo.
La proposta avrebbe incontrato il favore di importanti esponenti del partito putiniano che potrebbero quindi trasformarla in legge. A quel punto in Russia si eviterebbe il ripetersi dell’esperienza bielorussa dove la moglie di un politico incarcerato si è presentata alle elezioni presidenziali (e, secondo l’opposizione, le ha vinte). Yulia Navalnaya non potrebbe correre né alle prossime consultazioni politiche né alle presidenziali del 2024.
E, visto che Navalny è indubbiamente oggi l’esponente più noto dell’opposizione, sono incominciate a ritornare a galla cose del suo passato, quando era nazionalista e corteggiava movimenti di destra. Posizioni che lui ha nel frattempo rinnegato, concentrandosi sulla lotta contro la corruzione grazie alla quale ha ottenuto grandi consensi. Ma prima sono usciti articoli di stampa sul suo passato e poi è sceso in campo il fondatore del partito democratico Yabloko, che ha ricordato come Navalny venne espulso proprio per le sue posizioni. Come al solito, quando sembra ritrovare forza l’opposizione fa di tutto per dividersi.