La Stampa, 10 febbraio 2021
Orban spegne l’ultima radio libera
Sotto gli occhi dell’Unione Europea Viktor Orban ha assestato un altro colpo alla libertà di informazione. Da domenica a mezzanotte l’ultima radio indipendente del Paese dovrà cessare le trasmissioni. La revoca della licenza per Klubradio è stata decisa dal tribunale di Budapest, che ha confermato la decisione del Consiglio dei media, un organo composto esclusivamente dai fedelissimi del premier nazionalsovranista. Questa volta, la scusa è che la radio ha violato le leggi sulla registrazione delle emittenti (ha mandato in ritardo dei documenti), una mancanza che prevede – in teoria – solo una multa. La radio potrà presentare appello, ma intanto dovrà raggiungere i suoi 500 mila ascoltatori spostandosi online. Aperta negli Anni 90, Klubradio ha dovuto combattere una serie di battaglie legali da quando è arrivato al potere Orban, nel 2010, che ha da subito messo in chiaro le cose, limitandone le frequenze alla sola area di Budapest. La colpa dell’emittente – e del suo editore András Arató – è di essere la voce dell’opposizione liberale di sinistra. Quindi, nell’ottica di Orban, deve essere messa a tacere, esattamente come Index.hu, il più grande giornale indipendente del Paese (uno degli ultimi non controllati dal governo) costretto a chiudere lo scorso luglio. —