ItaliaOggi, 9 febbraio 2021
A Parigi record di furti con la pandemia
Risse, rapine, furti, stupri, spaccio: anche se il confinamento e il coprifuoco hanno temporaneamente messo un argine alla delinquenza a Parigi, facendo diminuire il numero complessivo dei reati nella capitale francese, tuttavia la microcriminalità rimane forte come dimostrano le cifre della prefettura relative al 2020.
La ville lumière resta la più pericolosa tra le città della Francia. Senza turisti e con gli abitanti chiusi in casa per i ripetuti lockdown, i reati contro la persona sono diminuiti del 16% e quelli contro la proprietà del 27%, scippi e borseggi sono scesi del 30% mentre le rapine a mano armata sono diminuite del 39%. In controtendenza, solo i furti in negozi e magazzini sono cresciuti (+40%): nel mirino dei ladri, le casse dei piccoli negozi rimasti aperti e, in particolare, delle farmacie. A Parigi sono stati contati 111.300 furti nel 2020 ovvero 51 furti ogni mille abitanti, per gli amanti della statistica. Un vero record nazionale, sei volte più della media francese.
All’incirca un furto su cinque è avvenuto a Parigi, secondo i dati del ministero dell’interno. Così la delinquenza finisce per alimentare il sentimento di insicurezza e spinge alcuni cittadini a volersi sostituire alla polizia.
Parigi non è risparmiata neppure dal fenomeno delle max risse di giovani. E il 15 gennaio ci stava scappando il morto, un ragazzo di 15 anni vittima di un conflitto fra bande rivali di periferia, ma per fortuna è riuscito a riprendersi. Il risultato è che gli amministratori del quartiere sono riusciti ad ottenere l’installazione di un numero supplementare di telecamere di sorveglianza.
Nessun quartiere di Parigi è risparmiato dalle violenze, ma i più colpiti sono quello del centro (che raggruppa i primi quattro arrondissement: conta il 5% degli abitanti, ma all’incirca il 20% dei negozi di alimentari) e il 18°, quello di Montmartre che accusa problemi cronici: insieme hanno concentrato nel 2020 il 22,5% dei reati contro persone e cose.