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 2021  febbraio 09 Martedì calendario

Periscopio

Draghi sarà la nostra salvezza perché non esiste in questo momento una soluzione migliore. Beppe Grillo. Adnkronos.
Le fragole sono mature. Beppe Grillo sul suo blog, dopo aver essersi consultato con Draghi.

La stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo (Mario Draghi ndr) non rappresenta le mie idee. Alessandro Di Battista, leader della minoranza M5s. Ansa.

Abbiamo digerito Lega e Pd, possiamo digerire anche Berlusconi in maggiorana con noi. Carlo Sibilia, sottosegretario del M5s. Messaggero.

I numeri ci dicono che il centrodestra unito, come ha constatato Conte, può incidere ed è molto più pesante del Pd. Al Senato la Lega ha 63 senatori, Forza Italia 52 e il Pd 35. Matteo Salvini. il Tempo.

Draghi non è Monti. Lui viene per spendere mentre Monti arrivò per tagliare. Antonio Polito, Corsera.

Per concludere bene il suo incarico, è bene che Draghi ricordi quello che successe a Filippo Maria Pandolfi, incaricato di formare un nuovo governo ma che dovette rinunciare a favore di Francesco Cossiga. Il «Picconatore«, amico e nemico di Draghi, disse a Pandolfi: «Quando ti danno quest’incarico non devi fare un bel governo, ma un governo. Più giorni passano e più ti fottono». Cossiga lo fece a tempi di record. Professor Draghi, stia attento, se continua nelle consultazioni, perde di autorevolezza. Faccia in fretta, whatever it takes. Luigi Bisignani. Il Tempo.

Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega ha spesso detto a Salvini: «Non puoi governare l’Italia se non fai parte delle forze di governo dell’Europa». L’obiettivo era quello di traghettarlo da Peron a Pera. Corsera.

I giovani di oggi, grazie alla politica di dissipazione dei governi precedenti, sono diventati inconsapevolmente i debitori di domani. Rosario Leone. ItaliaOggi.

Ogni forza sta pagando un prezzo. Per M5s il costo è la frattura interna, per il Carroccio tagliare i ponti con il passato, per la sinistra dover convivere con la Lega. Francesco Verderami. Corsera.

Io non sono il migliore, sono uno che si impegna. Giuseppe Conte.

Il senatore Alfonso Ciampolillo, quello che arrivò all’ultimo minuto, di corsa, a votare per il governo Conte, si candidò per i grillini nel 2009 a sindaco della sua città, Bari: ottenne lo 0,37 per cento dei voti (767). Non lo votarono quindi nemmeno tutti quelli del palazzo di fronte. Altri, al posto suo, per la vergogna, sarebbero espatriati. Invece lui aspettò il febbraio del 2003 e si candidò direttamente al Senato. Alle «parlamentarie«del M5s prese 226 voti, un terzo di quattro anni prima ma grazie al trionfo nazionale grillino si ritrovò qui, eletto a Palazzo Madama. Fabrizio Roncone. 7.

Cosa dovrebbe fare la politica per non essere condizionata dalla magistratura? Darsi un codice deontologico esattamente contrario a quello predicato dai grillini: nessun politico deve dimettersi, o rinunciare a candidarsi, se è inquisito, fino alla pronuncia della sentenza definitiva. Questo già basterebbe ad arginare il condizionamento della giustizia sulla politica, a ridare dignità a quest’ultima e ad affermare il principio costituzionale di presunzione di innocenza. E, ovviamente, abolire subito la legge Severino. Carlo Nordio, ex magistrato (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

«Emigrerai o ci terrai compagnia?». Conto di passare più tempo negli Usa. Lì mi sento a casa e appagato. Ho il mal d’Africa per l’America. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.

Ho sottoposto la questione del sacerdozio femminile a tutti gli uomini di Chiesa che ho incontrato, e tutti (tranne il cardinale Martini) mi hanno dato la stessa risposta: se un Papa decidesse di consentire ai preti di sposarsi, potrebbe farlo liberamente; ma se un Papa decidesse di consentire alla donne di diventare sacerdoti, violerebbe il diritto divino. Questo perché Gesù scelse dodici apostoli: tutti uomini. Alla mia obiezione (Gesù era Dio ma anche uomo, e un uomo del suo tempo) mi è stato risposto che il pensiero di Gesù è di una modernità tale che, se avesse voluto, avrebbe dato anche questa indicazione. Aldo Cazzullo, Corsera.

La contessa Morosini era di una bellezza accecante. Portava via dalla nostra cucina ogni sorta di bendidio. Hemingway chiese a mio padre di farle recapitare mezzo chilo di beluga. L’indomani la nobildonna si presentò da papà: «Cipriani, avrei questo mezzo chilo di caviale, ma mica posso mangiarlo tutto. Che prezzo mi farebbe se glielo vendessi?». Arrigo Cipriani (Stefano Lorenzetto), l’Arena.

Ho festeggiato i miei 70 anni, ma senza esagerazioni. Proseguirò nella mia missione che è quella di far divertire con intelligenza attraverso storie più mature. Sarei patetico se oggi riproponessi gli schemi del passato. Carlo Verdone, attore e regista (Nino Materi), il Giornale.

Ultimo di tre fratelli, nato nel 1963 in una Milano resa elettrica dal boom economico, Emanuele Fiano, da bambino percepisce un’ombra nascosta in quel vitalissimo padre lanciato nella carriera industriale, affascinato dal nascente design e dalle mille opportunità di New York, sempre in ordine e profumato di Lifebuoy, l’aroma del sapone arancione che si spande nella casa con l’effetto di un balsamo. E proprio in quella fragranza era custodito un pezzo della storia mai raccontata. «Solo più tardi avrei scoperto che era il profumo del soldato nero americano che l’aveva liberato a Buchenwald». Emanuele Fiano deputato Pd, figlio di un sopravvissuto ai lager, morto adesso a 95 anni (Simonetta Fiori), la Repubblica.

Un editor può fare lo scrittore a una condizione. E cioè che la sua scrittura non sia pensata per il mercato, non abbia dichiarate mire commerciali. Questo non significa che poi il libro non possa anche vendere, ovvio: l’editoria è imprevedibile. Ma se io, da editor, ho potuto fare anche lo scrittore, è perché la mia scrittura non è mai stata puramente narrativa, ma mista. Un po’ saggio, un po’ romanzo. Qualcuno la chiama literary nonfiction. Antonio Franchini, editor, (Luigi Mascheroni), il Giornale.

Durante il lockdown ho cucinato moltissimo.Quando ero piccola, mia madre e mia nonna mi mettevano in mano le patate da pelare e così ho imparato presto a cucinare: capii subito che preparare da mangiare era un modo per fare felici gli altri. L’esempio che osservi da bambina diventa ciò che sei, no? Ora, quando invito i miei amici a cena cucino per loro tutto quello che so fare: l’idea di farli godere così mi fa impazzire. Emma Marrone, X Factor (Simonetta Sciandivasci). il Foglio.

A una donna chiedo solo di amarmi finché vorrò. Roberto Gervaso.