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 2021  febbraio 07 Domenica calendario

Suor Nathalie Becquart voterà con i vescovi

Papa Francesco ha nominato una religiosa, suor Nathalie Becquart, come sottosegretario del Sinodo dei vescovi: sarà la prima donna che potrà votare all’assemblea del Sinodo perché il sottosegretario in quanto tale ha diritto di voto. È un passaggio molto importante, la prima breccia di un muro che ha cominciato a vacillare nelle ultime assemblee. E si aggiunge alla nomina di Catia Summaria come Promotore di giustizia della Corte d’appello dello Stato vaticano, prima donna mai scelta per tale incarico. 
Il Sinodo dei vescovi è stato istituito da Paolo VI nel 1965. Le donne, religiose o laiche, possono essere «uditrici» o collaboratrici e intervenire nelle assemblee, ma al momento del voto non hanno voce in capitolo. Già nel Sinodo del 2018 una petizione con migliaia di firme, promossa da varie organizzazioni ecclesiali, faceva notare un paradosso: si dice che le donne non hanno diritto di voto perché votano i vescovi; ma allora come mai, tra i superiori delle congregazioni religiose che non sono vescovi ma partecipano al Sinodo, i superiori degli ordini maschili hanno diritto di voto e le superiore di quelli femminili no? 
Ora «una porta è stata aperta», dice il cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo. Francesco, che per la prima volta ha nominato due sottosegretari (l’altro è il frate agostiniano Luis Marín de San Martín), ha compiuto un passo importante. «Un segno di fiducia per le donne nella Chiesa, in risposta a tutto quello che è stato detto durante gli ultimi sinodi e su cui il Papa insiste molto: la sfida di associare le donne nel processo decisionale e nel discernimento nella Chiesa», dice suor Nathalie Becquart, 52 anni, già direttrice del Servizio nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei vescovi di Francia e scelta l’anno scorso tra le quattro donne «consultori» della Segreteria generale del Sinodo. 
Quanto alla nomina di Catia Summaria alla Corte d’appello, una delle versioni più accreditate è che sia legata alla volontà di Francesco di avere nel corpo giudiziario vaticano una persona che conosca bene la giustizia italiana, dopo i passi falsi nella vicenda dei presunti illeciti del cardinale Becciu (l’impropria richiesta di estradizione di Cecilia Marogna, l’annullamento delle misure cautelari). «Non sono io a dover dire quali siano le valutazioni che hanno portato a preferire la mia candidatura – dice il magistrato —. Non ho mai sovrapposto le questioni di genere alle competenze ma, come donna, questa nomina è sicuramente una sorpresa nel senso più positivo del termine. Un grande onore che si accompagna alla preoccupazione di entrare in un ambito legislativo così complesso». 
Dal 2011 Summaria è stata sostituto procuratore generale presso la Procura generale della Corte d’appello di Roma e prima ancora pm della procura capitolina. Settantaquattro anni a marzo, sposata, due figlie, comincia la sua carriera nel 1980 come uditore giudiziario a Bari, dove è nata. Ha ricoperto incarichi presso il ministero di Grazia e Giustizia, alla Pretura civile e alla Procura circondariale della Capitale. Nel curriculum definisce la sua vita professionale «improntata al massimo impegno ed alla più leale collaborazione». Componente della giunta distrettuale dell’Anm per otto anni e della commissione di studio ministeriale per la riforma dell’ordinamento giudiziario nel 2015, è stata candidata indipendente al Csm nel 2007.