il Fatto Quotidiano, 6 febbraio 2021
Archiviata la denuncia per abusi nei confronti di Incerti
Lei, la presunta parte lesa, non l’ha presa bene. “La giustizia italiana fa schifo, non mi meraviglia”. Così ha scritto sui social la studentessa che disse di essere vittima del regista Stefano Incerti, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli. La sua denuncia è stata archiviata, Incerti è stato prosciolto.
La studentessa nel febbraio dell’anno scorso si fece intervistare a volto coperto da Fanpage accusando il professore di “violenze sessuali, ordini di vestirsi in un certo modo e foto intime” in cambio di esami. Gli avvocati di Incerti, Maurizio Sica e Lucilla Longone, hanno prodotto documenti e chat in base ai quali la Procura di Napoli e il Gip si sono convinti della consensualità della relazione tra il regista e la studentessa, indagata a sua volta per calunnia in seguito a una controdenuncia (ma pure per lei si prospetta un’archiviazione).
Ma ci sono altri sviluppi. Il clamore dell’intervista convinse altre ragazze a denunciare vicende analoghe. Furono sentite una quarantina di studentesse. Per due di questi casi, la Procura ha chiuso le indagini e ha formulato una nuova ipotesi di reato a carico di Incerti e di un altro docente delle Belle Arti, Salvatore Crimaldi. I due sono accusati di aver palpeggiato due ragazze, i fatti risalgono a diversi anni fa e sono vicini alla prescrizione.
Incerti lasciò la cattedra pochi giorni dopo l’intervista della studentessa. “L’anno scorso – ricorda il docente – ho subito un attacco personale senza precedenti attraverso i social e la televisione. Sono stati additato come il mostro dell’Accademia. Il forte stress mi ha costretto a dimettermi ingiustamente. Oggi si è scritta la verità: tutte quelle accuse erano assolutamente infondate, così come si è rivelata falsa quella più grave e pesante di violenza sessuale. E subito dimostrerò l’infondatezza di questo ultimo episodio, riprendendomi finalmente la mia dignità di uomo, professore e regista”.