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 2021  febbraio 05 Venerdì calendario

Il Covid rilancia i sindacati Usa

La pandemia che uccide e distrugge posti di lavoro, in America è diventata anche una chance per rilanciare le organizzazioni dei lavoratori. In calo continuo da decenni, la quota di dipendenti Usa sindacalizzati è tornata a salire per la prima vota nel 2020: 10,8 per cento, mezzo punto in più. Un effetto ottico per chi non crede in una rinascita delle unions, visto che il numero degli iscritti non è aumentato: semplicemente tra i milioni di lavoratori che hanno perso l’impiego per il coronavirus prevalgono di gran lunga i non iscritti ad alcuna organizzazione.
Già questo, però, ridà fiato ai sindacati: mostra che in momenti di grave crisi i loro iscritti sono più protetti degli altri dai licenziamenti. E con la prospettiva di un livello di disoccupazione destinato a restare elevato per qualche anno, cresce il numero di lavoratori che aspira ad avere una copertura sindacale. Non è un fenomeno nuovo: si rafforza una tendenza fotografata già tre anni fa da una ricerca del Mit di Boston. Un sondaggio dal quale emergeva che il 48 per cento dei lavoratori si iscriverebbe a un sindacato, se ne avesse la possibilità: cioè 58 milioni di dipendenti americani, quattro volte il numero degli iscritti attuali effettivi.
L’ostacolo, per i sindacati, sono le leggi del lavoro molto restrittive in materia di rappresentanza. Ma Joe Biden, che si è sempre detto vicino al mondo operaio, è arrivato alla Casa Bianca con una promessa: «Sarò un presidente pro sindacati come non ne avete mai visti».
Cambiare la legislazione attuale non sarà facile nemmeno per lui: al Congresso la maggioranza progressista ha margini minimi e diversi parlamentari democratici non amano affatto le unions. Ma il clima nel Paese sta cambiando e gli sforzi di organizzare i lavoratori si moltiplicano: dai raccoglitori di pomodori della Florida agli addetti dei depositi Amazon in Alabama, passando anche per società tecnologiche come Google, il caso forse più interessante. È il tentativo, in un mondo come quello della Silicon Valley nel quale i sindacati non sono mai entrati, di sviluppare un nuovo tipo di rappresentanza: un sindacato minoritario che non può negoziare contratti collettivi ma può organizzare campagne per difendere diritti e interessi di vasti strati del personale, dando loro forza nel confronto con l’azienda.