Corriere della Sera, 5 febbraio 2021
Il primo trapiantato al mondo di volto e mani
Luglio 2018: Joe DiMeo, italoamericano ventenne del New Jersey, si addormenta al volante mentre torna a casa dal lavoro e finisce fuori strada. Il suo destino però non è morire. Un passante lo tira fuori dall’auto in fiamme salvandogli la vita, purtroppo non l’aspetto fisico: il fuoco ha devastato l’80 per cento del suo corpo. Ustioni di terzo grado: il volto irriconoscibile, le mani ridotte a nulla.
Trascorre quattro mesi al Saint Barnabas Medical Center di Livingston, per la maggior parte del tempo in coma indotto. Viene sottoposto a venti interventi chirurgici, ma il risultato è parziale e la possibilità di usare volto e mani resta limitata.
Nel marzo 2019 conosce però Eduardo Rodriguez, chirurgo al Langone Hospital di New York, che ha al suo attivo tre trapianti di viso andati bene. Un risultato affatto scontato. Pochi mesi dopo, ad agosto, grazie a un team di 140 medici diretti da Rodriguez, Joe riceve il trapianto completo di volto e mani. Un intervento delicatissimo, senza precedenti, durato 23 ore.
«Volevamo non solo migliorare il suo aspetto esteriore, ma anche permettergli di tornare a fare alcune cose, soprattutto con le mani», ha spiegato il chirurgo.
Dopo sei mesi dall’ultima operazione, è stato possibile togliere i bendaggi. Le foto del «nuovo» Joe sono state pubblicate sui giornali, accanto a quelle del suo volto originario. La fisionomia è completamente diversa, il volto è gonfio, ma il ragazzo accenna un sorriso. «È sempre rimasto calmo, non ha mai perso la speranza» spiega Rodriguez. Con il tempo, assicura, i tessuti si sistemeranno e il viso assumerà tratti normali.
DiMeo, «nato» per la terza volta, fa ogni giorno cinque ore di riabilitazione. «È sorprendente per me toccare qualcosa o essere toccato, è come se fosse la prima volta – racconta il giovane —. Penso che tutti debbano conoscere questa storia, spero serva per ispirare altri a ritrovare fiducia. Dovete lavorare duro per cambiare le cose, non arrendervi mai».
Fino a oggi nel mondo i trapianti di viso sono stati una quarantina e poco più di 80 quelli delle mani, di una sola o entrambe. Joe DiMeo è il primo paziente sottoposto a entrambi gli interventi contemporaneamente. Il fatto che viso e mani provenissero da un unico donatore ha permesso di ridurre significativamente i rischi di rigetto.