Il Messaggero, 4 febbraio 2021
Le mummie dalla lingua d’oro
Una lingua d’oro per parlare con il dio dei Morti. Un obolo speciale per il viaggio nell’oltretomba. Un amuleto simbolo di grande onore, una foglia dorata preziosa, perfettamente conservata nella bocca, che ha svelato una mummia dell’antico Egitto scoperta ad ovest di Alessandria, presso il sito archeologico di Taposiris Magna, legato alla presenza di templi dedicati a Osiride e Iside. Siamo in un contesto funerario risalente a oltre 2000 anni fa (forse tra il III e il I secolo a.C.) e di fronte ad un rituale di inumazione diffuso «in era greco-romana».
La mummia dalla lingua d’oro è brillata (è proprio il caso di dirlo) tra le sedici sepolture riportate alla luce dall’équipe di archeologi della missione dell’Università di Santo Domingo. Perché un dettaglio così particolare? Secondo il ministero delle Antichità egizie, gli imbalsamatori e i sacerdoti forse hanno posto la foglia d’oro a forma di lingua sulla mummia per «assicurarsi che il defunto potesse parlare nell’aldilà davanti al tribunale di Osiride», dio egizio della morte e della sopravvivenza dopo la morte. Non a caso Taposiris Magna è l’antica città il cui nome significa appunto grande tomba di Osiride.
LE MONETE DI CLEOPATRA
Il sito non è nuovo a scoperte interessanti. Sempre qui, le campagne di scavo più recenti avevano restituito un tesoro di monete decorate con il volto di Cleopatra VII, suggerendo che i templi fossero in uso durante il regno della regina. Le mummie, complessivamente, all’interno erano «in uno stato di cattiva conservazione – ha detto il ministero – e questo era caratteristico della mummificazione durante l’era greca e romana». Hanno però riservato alcune particolarità. Una mummia aveva una maschera mortuaria femminile che le copriva gran parte del corpo e la raffigurava sorridente con un copricapo. Secondo l’archeologa dominicana Kathleen Martínez, che ha guidato la spedizione in collaborazione con le autorità locali, due delle mummie più importanti trovate nel contesto delle sedici sepolture, hanno svelato una fitta trama decorativa nel cartonnage, il materiale fatto di papiro e lino che gli egiziani usavano per racchiudere le mummie dalla testa ai piedi. In una, le decorazioni dorate raffiguravano Osiride, mentre nell’altra sono state riconosciute una corona di corna, un serpente cobra sulla fronte e una collana a testa di falco, che simboleggia Horus, il dio egizio del sole.
LE MASCHERE FUNERARIE
Un’altra mummia rinvenuta dagli archeologi indossava una maschera mortuaria femminile, con fori per gli occhi. «Le maschere mortuarie aiutavano a riportare gli spiriti dei defunti ai loro corpi e proteggevano i morti nell’aldilà», spiegano. Fra i reperti vi sono anche un diadema d’oro, otto volti di marmo sempre di epoca greco-romana, numerose lampade, e poi utensili e vasellame. Un’ipotesi è che le teste siano state scolpite per evocare i defunti sepolti. Due delle mummie sono state trovate con i resti di rotoli, che gli studiosi stanno attualmente analizzando e decifrando.