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 2021  febbraio 04 Giovedì calendario

Draghi studente all’Istituto Massimo

«Draghi, venga presto a raccontarsi ai miei studenti». Padre Giovanni La Manna, rettore dell’Istituto Massimiliano Massimo, invita l’ex studente Mario Draghi a parlare delle sue esperienze. Proprio lui, in un’intervista rilasciata per i 50 anni dell’istituto, aveva raccontato degli «insegnamenti ricevuti qui, fatti anche di un messaggio morale che pervadeva tutta la giornata: le cose andavano fatte al meglio delle proprie possibilità e con onestà». Le sue pagelle sono secretate per privacy, ma gli archivi del tempio dell’educazione gesuita che ha formato molte delle menti della Roma bene, raccontano molto di Mario Draghi, incaricato dal presidente Mattarella di formare il governo.
Innanzitutto: se la cavava in tutte le materie, certo, ma «in matematica già eccelleva», racconta padre Giovanni La Manna, dal prestigioso istituto in zona Eur, retta onerosa e tanto lavoro. Ricostruire i suoi cinque anni di scuole superiori, frequentate anche dal fratello Marcello, imprenditore nel settore sanitario, ci è voluto un attimo. «Brillava soprattutto nella qualità umana – spiega padre La Manna – qui rendiamo gli studenti protagonisti del loro percorso e li aiutiamo a scoprire il loro talento, valorizzandolo, insieme all’aspetto culturale, umano e spirituale». E Draghi, ex presidente Bce, il suo talento l’aveva scoperto già da fanciullo: la matematica. Col supporto dei padri gesuiti «si è distinto scegliendo per il proprio bene, ma anche e soprattutto per quello della comunità». E, infatti, i compagni – ha raccontato anche Giancarlo Magalli, con lui in classe fino al terzo anno, fin quando i genitori non l’hanno ritirato – non li lasciava mai indietro. Lui, bravissimo in matematica, «li aiutava», spiega soddisfatto padre La Manna, che oggi parla di Mario Draghi come «di uno dei frutti di un albero che ha radici profonde e che ancora oggi dà buoni risultati, come tanti altri ex alunni che si fanno onore nella vita con la loro professione e con l’attenzione al bene della comunità di cui sono parte».
E non lo si stenta a credere, se si sfogliano gli annuari. Foto di classe alla mano con Draghi ci sono l’angiologo del Gemelli Francesco Snider, il chirurgo del San Giovanni Enrico Torrioli, oggi scomparso, il chirurgo vascolare Renato Andrich, il fisico, già nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana, Ezio Bussoletti, il Giuseppe Petochi della storica gioielleria capitolina. E dalla scuola, che oggi vanta anche un FabLab, un atelier dell’arte, palestre all’ultimo grido, laboratorio di Lego e delle sperimentazioni, sono usciti anche Luca Cordero di Montezemolo, Alfio Marchini, LuigiAbete e suo fratello Giancarlo, l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli. E ancora: Marco Staderini, Lupo Rattazzi, Giampietro Nattino, Luisa Todini.
I suoi studi proseguono alla facoltà di Economia alla Sapienza, dove si laurea con Federico Caffè: la tesi che scrive nel 1970 è proprio sulla moneta unica europea, un progetto che allora reputò prematuro e che poi ha difeso “whatever it takes”, ad ogni costo, quando dai banchi della Sapienza è passato a quelli della Bce, dopo essere stato anche direttore generale del ministero del Tesoro.
Oggi vive ai Parioli, tifa Roma e ha un bracco ungherese, è sposato con Maria Serena Cappello, nobile di nascita ed esperta di letteratura inglese, è padre di Giacomo e Federica. Brillanti carriere anche loro.