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 2021  febbraio 03 Mercoledì calendario

La Francia spende 7 milioni per restaurare Mont Saint-Michel

Pioggia, sabbia e vento hanno messo a dura prova le facciate dell’abbazia di Mont Saint-Michel, il celebre santuario costruito su un isolotto alla foce del Couesnon. Ma sulla costa settentrionale francese della Manica anche licheni, muschi e alghe hanno attaccato la secolare pietra dell’edificio, tanto che per evitare cedimenti è appena partita un’opera di restauro che durerà tre anni. L’obiettivo è di ridare luce all’abbazia, patrimonio dell’Unesco, con un investimento di circa 7 milioni di euro.
A Mont Saint-Michel è un’eterna lotta contro gli agenti atmosferici e l’usura del tempo. Uno sforzo incessante dell’uomo per mantenere ciò che costruito in mezzo al mare. «Ci sono sempre state infiltrazioni», ha ricordato all’Agenzia France Presse l’architetto François Jeanneau, che sovraintende i lavori, «Proveremo ancora una volta a limitarle, e poi tra cinquant’anni e tra cent’anni sarà necessario ricominciare daccapo perché è un eterno inizio per preservare e trasmettere questo magnifico edificio alle generazioni future».
Chi dalla costa francese guarderà l’isolotto non si accorgerà quasi di nulla e lo splendido panorama non sarà toccato dal cantiere: le impalcature, infatti, abbracciano la parte nord dell’abbazia, quella lato mare per intenderci, e i ponteggi si sposteranno nel tempo per minimizzare l’impatto.
I restauratori si concentreranno soprattutto sulla pulizia delle facciate e potrebbero «sostituire i blocchi di pietra che sono in cattive condizioni e potrebbero cadere», ha precisato Jeanneau, specificando che era «urgente intervenire» perché l’ultimo restauro risale alla seconda metà dell’Ottocento, tra i 1862 e il 1885. Il progetto prevede di sostituire circa cento metri cubi di pietre e di ripulire una superficie di 8.500 metri quadrati di facciate, riportando il granito all’originale color sabbia. Sono poi previsti anche lavori strutturali, arriveranno nuove ardesie e saranno ripristinate alcune vetrate.
L’allestimento del cantiere è già stata un’impresa. Mont Saint-Michel, lo ricordiamo, è collegato alla terraferma, ma con l’alta marea la strada viene sommersa. I ponteggi tra novembre e dicembre sono stati così portati sull’isolotto roccioso in elicottero: in totale, ha ricordato l’Afp, sono stati effettuati 600 viaggi di andata e ritorno per trasportare circa 90 tonnellate di materiale.
Nelle ultime due settimane gli addetti del cantiere hanno iniziato a lavorare con intensità, cercando di sfruttare questo momento dove, per le misure anti Covid, il luogo sacro è ancora chiuso al pubblico. È così da ottobre, ma quando le misure sanitarie lo permetteranno l’abbazia sarà riaperta al pubblico, anche durante i lavori di restauro.