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 2021  febbraio 03 Mercoledì calendario

La Danimarca spenderà 40 miliardi per due isole eoliche

Ostile all’energia nucleare, il governo socialdemocratico della Danimarca ha presentato il progetto per la creazione di due isole energetiche nel mare del Nord (3Gw iniziali) e nel mar Baltico (2 Gw) nei prossimi dieci anni. Un investimento di 40 miliardi di euro, con fondi principalmente privati. L’obiettivo è triplicare la produzione di elettricità.Le previsioni di inizio 2020 sono state confermate: il vento ha fornito alla Danimarca all’incirca la metà (il 46,1%) della propria elettricità l’anno scorso confermando il Regno di 5,8 milioni di abitanti quale campione mondiale dell’eolico. I moderni «mulini a vento» hanno battuto un record nel 2020 producendo 16,27 terawattore (TWh), in crescita dell’1% sul 2019. Nessun altro Paese del mondo è stato capace di mostrare un tale contributo dell’energia eolica nel proprio sistema elettrico. Una buona notizia per la transizione verde del Paese che aspira alla neutralità dal carbone nel 2050. La filiera dell’eolico dà lavoro a 33 mila persone e ha realizzato una cifra d’affari di 142 miliardi di corone (18,9 miliardi di euro) nel 2019. Di questi, 66,5 miliardi di corone (8,9 miliardi di euro), cioè circa la metà, provengono dall’esportazione.
Negli anni Novanta, l’elettricità danese dipendeva largamente dalle centrali a carbone ora, nel 2020 all’incirca la metà proviene dall’eolico e per l’altra metà da gas, solare e biomasse e in pochissima parte dal carbone che è destinato a sparire al più tardi nel 2030.
L’energia eolica, gestita dal mastodonte Vestas, fabbricante di turbine e fornitrice di servizi, prosegue la propria espansione nelle energie rinnovabili grazie anche ai sussidi pubblici. Tutto è cominciato negli anni Settanta e nel 1991 è stato inaugurato il primo parco eolico offshore, della potenza superiore di un reattore nucleare di nuova generazione (Epr di potenza 1,65 Gw), ben accolto dalla popolazione.