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 2021  febbraio 03 Mercoledì calendario

Prende forma il D10

Di una «Alleanza delle democrazie» capace di influire sugli equilibri mondiali si parla da anni. Può essere che, per fronteggiare i regimi autoritari sempre più assertivi, il 2021 sia l’anno nel quale prenderà forma? Boris Johnson (e non solo lui) ritiene di sì e vuole provarci. Il Regno Unito ha quest’anno la presidenza del G7, il gruppo nato negli anni Settanta e formato da Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada. Il governo di Londra organizzerà un primo colloquio in forma virtuale ma ha poi intenzione di tenere un summit dei Sette in presenza in giugno, in Cornovaglia. E a questo incontro ha invitato i primi ministri di India, Corea del Sud e Australia. 
Anche in passato alle riunioni del G7 sono stati ospitati altri Paesi. Questa volta, però, lo scopo è di gettare le basi della trasformazione del G7 nel D10, Democratic Ten, le dieci maggiori democrazie del mondo.
È possibile che un’alleanza del genere nemmeno stavolta decolli. L’amministrazione Biden non la vede negativamente: l’intenzione di raccogliere nella sfida alla Cina i Paesi like-minded, che cioè la pensano allo stesso modo, è un obiettivo dichiarato della nuova Casa Bianca. Gli europei, però, sono scettici. Francia e Italia, per esempio, temono di perdere peso, in un gruppo allargato. E Angela Merkel, che ha appena spinto con successo la Ue a concordare un controverso trattato sugli investimenti con Pechino, non è entusiasta di un forum che sarebbe considerato un passo ostile dalla Cina (che già l’ha fatto sapere) e dalla Russia. In compenso, il D10 ha raccolto attenzione e consensi, oltre che a Washington e a Tokyo, a Delhi, Seul e Canberra. I tre Paesi dell’Indo-Pacifico invitati in Cornovaglia hanno contenziosi aperti con la Cina. In più, vedono positivamente il fatto che un’alleanza influente non sia solo riservata all’Occidente (più Giappone) ma si allarghi alla loro regione. Quella a maggiore crescita economica, con la migliore risposta alla pandemia e sempre più teatro di confronto per gli equilibri globali. (Tanto che, in parallelo, Johnson si sta muovendo per fare entrare Londra nel patto commerciale del Pacifico, l’ex Tpp oggi Cptpp, e nel forum sulla sicurezza Quad tra Usa, Giappone, India e Australia).
Che il vecchio G7 debba ritrovare una nuova ragione di essere in un mondo cambiato e instabile è evidente. Come lo è il fatto che i Paesi democratici dell’Asia abbiano un peso sempre più rilevante. C’è però chi teme che la creazione di un D10 radicalizzerebbe le tensioni internazionali: ma questo evidentemente dipenderebbe dalle sue politiche.