Corriere della Sera, 3 febbraio 2021
I braccialetti elettronici per salvare i detenuti dal Covid
Sono stati comprati per 2 milioni e 510.000 euro presso Fastweb i 1.600 braccialetti elettronici acquistati nell’aprile 2020 per le carceri italiane dal Commissario all’emergenza Covid, in aggiunta a quelli potenzialmente già attivabili dai giudici (e sinora attivati per 10.000 dei potenziali 24.000 dispositivi) sulla base del contratto-quadro triennale dicembre 2018/dicembre 2021 negoziato dal ministero dell’Interno con Fastweb. Questo contratto con il Viminale, a fronte del fatto che Fastweb garantisca per tre anni l’attivazione (se richiesta) di fino a 1.000/1.200 braccialetti al mese, riconosce all’azienda (oltre a due quote fisse di 75.000 per il piano di lavoro e 400.000 per le postazioni di polizia) un massimo fino a 7,7 milioni l’anno in proporzione al numero di dispositivi attivati e monitorati. A fine 2020, cioè alla fine dei primi 2 dei 3 anni di contratto, si sarebbero dunque potuti avere fino a 24.000 dispositivi, ma i braccialetti di cui i magistrati hanno richiesto l’attivazione sono stati molti meno, secondo quanto indicato dal viceministro dell’Interno Vito Crimi il 15 gennaio alla Camera, e cioè 10.155, di cui 5.940 poi disattivati e 4.215 tuttora attivi. Per il governo e per Fastweb «tutte le istanze presentate» dall’autorità giudiziaria «sono attualmente gestite o programmate»: espressione, la seconda, che forse spiega la doglianza invece ad esempio del Garante regionale dei detenuti in Campania, il quale pochi giorni fa, il 26 gennaio, rilevava «anche 2-3 settimane tra la decisione del magistrato e l’arrivo del braccialetto». Quando però la pandemia esplose anche nelle carceri, nella primavera 2020, il governo ravvisò l’esigenza di prepararsi a un eventuale picco di richieste di braccialetti determinate dai due decreti-legge volti in teoria ad «alleggerire» le carceri. E ricorse all’iter semplificato del Commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri: che, su richiesta e per conto del Dipartimento amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, il 4 aprile 2020 ha affidato a Fastweb la fornitura (stavolta tutta in un colpo) di altri 1.600 braccialetti per 2 milioni 510.000 euro, di cui 1 milione e 410.000 per i dispositivi, 431.000 per la manutenzione, e 669.000 per servizi di outsourcing.