Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  febbraio 02 Martedì calendario

Periscopio

Non c’è nessun mistero Conte. Ha approfittato della situazione straordinaria nella quale i partiti vincitori delle elezioni del 2018, Lega e 5 stelle, si sono trovati: privi di un esponente in grado di metterli d’accordo, sono dovuti ricorrere a una figura terza. È stato prescelto proprio perché sconosciuto. Da lì in poi Conte è stato abile a cavalcare gli avvenimenti. Non c’è un segreto, se non che è una personalità duttile cioè uno capace di adattarsi alle circostanze. È il Fregoli della politica. Ernesto Galli della Logga, storico (Maurizio Caversan). LaVerità.
Il Pd, che predica accanitamente la parità di genere, è salito da Sergio Mattarella con una delegazione di quattro uomini e una donna. Colpa mia, non ricordavo chi fosse. Poi l’illuminazione: è la presidente del partito, Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto. Molto simbolica la città, per la strage nazista, e parrebbe molto simbolica anche lei. Mentre scendevano lo scalone, i quattro uomini stavano davanti e lei dietro, ultima. Di cedere il posto non se ne parla, ma non cedere neanche il passo la dice lunga. Mattia Feltri. Huffington Post.

Pier Ferdinando Casini ha visto ogni intrigo possibile. E talvolta vi ha partecipato (eravamo ancora nel Novecento e lui, finto vecchio, già imparava il mestiere sempre un passo dietro ad Arnaldo Forlani, galantuomo gommoso e temutissimo, il coniglio mannaro della Dc). Per questo adesso bisognerà andarlo a cercare nella Prima repubblica, intesa come dimensione politica astratta, luogo dell’anima dove Casini è un po’ rimasto (per stile, sostanza, e forse anche per un filo di nostalgia canaglia) sebbene sia senatore del centrosinistra e per giorni, ogni sciagurata mattina, tutti lo abbiamo osservato attraversare il Salone Garibaldi di Palazzo Madama diretto alla buvette, fendendo con aria disgustata l’osceno mercato dove trafficanti di voti (in frenetico contatto con Palazzo Chigi) offrivano inutilmente ministeri e candidature certe, e Dio solo sa cos’altro. Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera (Fabrizio Roncone). Corsera.

Purtroppo i tentativi di Renzi con Mario Draghi premier stanno andando in fumo, deciso com’è, da classica primadonna, a entrare in campo solo quando spread e mercati finanziari ci saranno favorevoli. Ma chi è davvero l’agente Z? Il segretario generale della presidenza della repubblica, Zampetti, apparentemente schivo, con una bella chioma bianca, un’aria ammiccante e galante, è una vera e propria macchina di potere che governa con piglio deciso i meccanismi del Colle, di cui tiene saldamente le fila assieme ai milieu che contano, dalle banche all’Intelligence. Appassionato lettore di Federico De Roberto, del quale ha apprezzato soprattutto il romanzo incompiuto L’imperio, il cui protagonista è don Consalvo Uzeda, uomo ambizioso e spregiudicato il quale, eletto deputato, si trasferisce a Roma dalla sua Catania a farsi largo nella vita politica. Luigi Bisignani. il Tempo.

C’è chi vuole un governo dei migliori. È pittoresco che il Parlamento dei peggiori voglia un governo dei migliori. E se «un migliore» va a cercare i voti nel parlamento dei peggiori mi viene il dubbio che non sia davvero il migliore. Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia (Luca Monticelli).

L’aspetto che più mi lascia perplesso è l’uso etico-normativo del concetto di europeismo per cui i critici dell’Europa sarebbero i cattivi, e difensori sarebbero i buoni. A mio parere sarebbe più aderente alla realtà dire che la costruzione europea ha un bel po’ di difetti (una cosa che ben pochi negano) e che le forze politiche si distinguono per i difetti che tendono a evidenziare o a occultare. Luca Ricolfi, sociologo. Il Messaggero.

Se mi chiamassero per dirigere il Corriere accetterei a un’unica condizione: che vengano aboliti cosiddetti «patti Ottone». Essi sono un accordo che il comitato di redazione, cioè l’organo di rappresentanza interna del sindacato, siglò con Piero Ottone, in base al quale il direttore, da solo, non può decidere nemmeno se andare a bere il caffè a metà pomeriggio: ci vuole il consenso del sindacato per tutto, anche per spostare un redattore dalla cronaca agli interni. Luciana Baldrighi, Feltri racconta Feltri. Sperling & Kupfer Editori, 1997.

Quella collezione di aneddoti, immagini, cimeli che sta nel mio Nostro Pci appartiene a un mondo estinto. Quella comunità non solo non c’è più, ma nemmeno può tornare: e non perché quelli di adesso siano meno bravi. Piuttosto, perché tutto si reggeva su un equivoco drammatico, che era il comunismo. C’era questo vasto orizzonte che era la rivoluzione mondiale, un evento forte, anzi fortissimo, alla quale nessuno credeva. Fabrizio Rondolino, scrittore, autore de Nostro Pci (Susanna Turco). L’Espresso.

Come sono arrivato al sacerdozio e soprattutto come ci sono rimasto, per me è ancora un mistero. Don Gino Rigoldi (Roberta Scorranese). Corsera.

Ibrahimovic è un grande, ma sarà arduo compito di Pioli nel gestirlo bene, perché non potrà reggere tutte le partite da qui alla fine. Pioli dovrà scegliere quando, come e quanto utilizzarlo. Finora l’ha fatto benissimo: chiave di volta avanzata, raccoglie, fa salire e smista, correndo lo stretto indispensabile. Ma le altre squadre finiranno col trovare contromisure adeguate. Il Milan può realisticamente porsi in questa stagione l’obiettivo della Champions, non di più. Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia (Valentina De Salvo). la Repubblica.

Pratt torna in Italia nel 1967, in un Paese dove il ’68 sta per mettere in discussione tutto, aprendo le porte perfino a chi racconta le storie disegnando. La scintilla decisiva scocca quando incontra un ricco immobiliarista genovese con la passione dei fumetti, Florenzo Ivaldi: nasce così la rivista Sgt.Kirk, che ospita la prima avventura di Corto Maltese, Una ballata del mare salato, una pietra miliare. Il protagonista è questo marinaio con le gambe lunghe (Corto non è riferito all’altezza: in argot andaluso significa «svelto di mano»), con un viso che ricorda un po’ Burt Lancaster e un po’ lo stesso Pratt da giovane. Maurizio Pilotti. Libertà.

È arrivato a Milano, grazie alla palermitana Antica Focacceria S. Francesco, lo sfinciun che è quella sorta di pizza-focaccia che certi palermitani aspettano alle 4 del mattino dietro certi forni, per gustarla appena fatta: una focaccia morbida, sormontata da un trito di pangrattato, acciughe, cipolle (fondamentali), origano e caciocavallo, il tutto con un po’ di pomodoro a dare una bella tinta rossa. Tommaso Farina. Libero.

Prima di sposarmi ero una tela. Mia moglie mi ha trasformato in una cornice. Roberto Gervaso.