Alle cinque della sera, 1 febbraio 2021
Su Dubai
Il fondatore di Dubai pensa che i bisnipoti torneranno come i nonni a camminare col cammello. il fondatore è anche un acuto filosofo? Dubai, capitale di uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti, è un simbolo di ricchezza, modernità e benessere: un po’ come fu, per intenderci, Montecarlo nel secolo scorso. Sul mare, si trova a sud del Golfo Persico. Il significato del nome, nell’antichità, non fu romantico:“strisciare, lucertola, piccola locusta...”Oggi conta su tre milioni e mezzo di abitanti ed è famosa in tutto il mondo, gemellata con 39 città del pianeta, l’ultima è Stresa. È il sinonimo di unarealtà moderna, ricca e globalizzata in grado di evolvere nel tempo e guardare a nuovi ambiziosi traguardi di crescita economica e di sviluppo: perciò tanti manager la scelgono come un ideale quartier generale e un numero crescente di investitori stranieri punta sul suo futuro. E così Dubai è entrata nell’immaginario collettivo come una meta che consente straordinarie opportunità. Quasi tutti pensano che la ricchezza provenga dai pozzi di petrolio: in realtà la maggior parte dei 100 miliardi di dollari di entrate dello Stato provengono da settori diversi: immobili, compagnie aeree, compagnie di trasporto e altre attività industriali e finanziarie. Ebbene, di recente hanno intervistato il fondatore di Dubai, Sheikh Rashid, sul futuro del suo paese, e lui ha risposto: ′′ Mio nonno camminava con il cammello, mio padre camminava con il cammello, io cammino in Mercedes, mio figlio va in Land Rover, e mio nipote andrà in giro in Land Rover. Ma al mio bisnipote gli toccherà tornare a camminare con il cammello……” Perché? “I tempi difficili creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi facili. I tempi facili creano uomini deboli, gli uomini deboli creano tempi difficili... Molti non capiranno, ma bisogna crescere guerrieri, non parassiti…”.