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 2021  gennaio 31 Domenica calendario

I divorzi politici dilagano in Usa

Ho sposato un trumpiano (o una trumpiana, perché la parità di genere purtroppo non risparmia questo aspetto delle disavventure umane). Potrebbe suonare come il titolo di una commedia, magari interpretata da Bill Murray, o John Belushi se fosse ancora vivo. Invece è una tragedia, se ha ragione lo studio condotto dalla compagnia di marketing Wakefield Research, secondo cui dal 2016 in poi l’11% degli americani ha divorziato, o interrotto una relazione sentimentale di lungo termine, a causa dei litigi politici. La percentuale sale al 22% tra i Millennials, e in generale un americano su cinque conosce una coppia che ha visto fallire il proprio matrimonio a causa di Donald.
Le storie sono infinite, ma una tra le più curiose è quella di Michelangelo Signorile, conduttore di una trasmissione radiofonica su SiriusXM. Nel 2018, durante le elezioni midterm, ricevette la telefonata di un’ascoltatrice che chiamava dalle regioni rurali del Michigan, per raccontare la sua miseria quotidiana di vivere con un sostenitore di Trump. Signorile la lasciò sfogare e poi passò oltre. Quando però la linea degli ascoltatori tornò a squillare, dall’altra parte c’era Lisa, che chiamava dalla zona occidentale dello stato di Washington. Spiegò che stava guidando, quando aveva sentito la chiamata precedente, ma si era dovuta fermare perché le erano venute le lacrime agli occhi: «Non so come spiegarlo bene, ma la sua storia era la mia. Mio marito viene da una famiglia di agricoltori, e quando ci siamo innamorati era un iscritto democratico. Poi è arrivato Donald, lo ha cambiato, e adesso non lo riconosco più».
In quell’istante Michelangelo si era reso conto di aver scoperto un nuovo filone della comunicazione, ossia la tragedia di aver sposato un trumpiano. Le telefonate di sfogo erano diventate un genere a sé, con decine di chiamate al giorno. Alcune anche molto drammatiche, come quando dopo il massacro del 27 ottobre nella sinagoga di Pittsburgh Tree Of Life, Alison era intervenuta in lacrime dalla California: «Io sono ebrea, il mio compagno anche. Dei poveri fedeli sono morti oggi, ma non riesco neppure fargli ammettere che la retorica razzista di Trump ha contribuito a creare il clima in cui questi drammi possono avvenire». Il problema è drammatico, come dovremmo aver capito dopo l’assalto del 6 gennaio al Congresso. E le famiglie che Trump ha diviso sono solo la punta dell’iceberg .