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 2021  gennaio 31 Domenica calendario

Nella casa degli influencer

Non sono i protagonisti di un reality, ma poco ci manca. Sono sei giovani influencer. Hanno tra i 17 e i 20 anni. Vivono tutti insieme in una villa vicino a Malpensa presa in affitto a novembre e da lì postano la loro vita (e i loro sogni) moltiplicando così i clic di milioni di follower: oltre 13,5 milioni su Instagram, 25 milioni su TiK Tok.
Il fenomeno delle «Hype house» è nato negli Usa proprio come moltiplicatore di fanbase. In Italia ci sono tre vere case-base dove a coprire ogni spesa sono le agenzie, mentre i ragazzi vivono dei contenuti virali prodotti. Ma non si contano le piccole realtà dove giovani influencer hanno fatto la scelta della convivenza. La «Chill house» vicino a Malpensa, come l’hanno ribattezzata gli stessi ragazzi, è stata aperta a novembre e finora ha ospitato dieci influencer.
Valerio Mazzei ha 20 anni, studia canto e arriva da Roma. Vive nella «Chill House» da novembre: «Qui non facciamo intrattenimento, postiamo la nostra vita – racconta —. Ma c’è anche spazio per contenuti che possono essere educativi». Così sono nate le storie contro la violenza sulle donne o quelle sulla Giornata della Memoria.
In tempi di Covid e limitazioni per molti giovanissimi sono diventati gli amici della porta accanto che fanno la bella vita, da seguire tutto il giorno e in cui identificarsi. Un gioco ma anche una responsabilità che porta inevitabilmente a riflettere quando la cronaca racconta di sfide lanciate sui social finite in tragedia. «Pensiamo ogni giorno alla responsabilità che abbiamo – continua Valerio —. Ci confrontiamo e chiediamo pure alla One Shot, l’agenzia che ha organizzato il progetto della casa, di controllare quello che postiamo».
Anche Tancredi Galli ha 20 anni e arriva da Roma. Dai social lui sposta la discussione al ruolo dei genitori. «Ci segue un pubblico che va dai 12 ai 24 anni – spiega –, le nostre attenzioni, ma anche quelle di chi gestisce TikTok non bastano. Troppi video diventano virali. Per questo è importante che le famiglie facciano sempre da filtro». E aggiunge: «Non è questione di TikTok: ovunque in Rete alcune cose possono scappare di mano. Dietro a ogni sfida ne nascono altre che non si riescono a intercettare. E allora anche un tuffo in una piscina può diventare pericoloso».
I ragazzi vivono nella casa 24 ore su 24. In Rete sono mitizzati, quando l’indirizzo della villa ha iniziato a girare sono stati assediati dai fan. Ma anche etichettati come dei viziati impegnati solo in gare al biliardino o partite di basket. Nella «Chill House», dicono i ragazzi, si fanno invece anche lezioni di inglese, dizione e musica. C’è chi registra canzoni, chi fa quadri perché sogna di fare l’artista. Tancredi ha messo delle tele all’asta su eBay, in poche ore ha guadagnato 12 mila euro. Così che ha riaperto l’asta sul canale benefico. «Il nostro è un quartier generale, a casa non avremmo mai potuto fare le cose che riusciamo a costruire qui», raccontano. C’è la palestra, la piscina molto stile Miami. «Le giornate? Minimo 12 video al giorno. Può sembrare facile, ma è molto stressante. Più basi la tua vita sui numeri e più sbagli».
La convivenza andrà avanti almeno fino a maggio. Tra i coinquilini c’è turnover. Con Valerio e Tancredi ora ci sono quattro ragazze: Elena Sofia Picone, 18 anni, arriva da Mestre; Jennyfer Preda, stessa età, da Cuneo; Aurora Sheaves, di 17, da Milano. Grande accoglienza per Valeria Vedovatti, 18enne: è arrivata dalla Svizzera portandosi in valigia 1,4 milioni di follower su Tik Tok, che diventano 2,5 milioni con quelli di Instagram.