La Stampa, 30 gennaio 2021
Niente funerale per il vice sceriffo nero nel cinitero per bianchi
Se si fa un controllo sul sito findagrave.com (portale dedicato alla ricerca delle tombe) del cimitero Oaklin Springs, in Louisiana, si nota che qualsiasi parametro di ricerca si utilizzi, anno di nascita o di decesso, nome o cognome del defunto, escono sempre fuori fotografie di bianchi. Non è unacoincidenza. Nel campo santo della cittadina di Oberlin, vige la seguente consuetudine: «Tombe riservate, divieto di sepoltura ai non bianchi». Una regola con cui ha dovuto fare i conti la famiglia del vice sceriffo Darrell Semien, dell’ufficio di Allen Parish, morto domenica a 55 anni. Quando la vedova Karla è andata a informarsi sulla sua sepoltura le è stato opposto un secco diniego. «Sono appena andata al cimitero di Oaklin Springs per scegliere un lotto dove dare sepoltura a mio marito. Ho incontrato una custode la quale mi ha detto che non avevo diritto ad acquistare spazio alcuno perché il cimitero è solo per i bianchi», ha raccontato su Facebook.
Ancor di più perché il cimitero fa capo alla parrocchia di Allen, in Louisiana, dove quasi un quarto dei residenti sono neri. L’anacronistico zelo della custode fa del resto riferimento a un contratto della prima metà del secolo scorso che menziona «il diritto di seppellimento dei resti di esseri umani bianchi». La vicenda ha sollevato sconcerto: «È orribile», ha detto lo stesso presidente del cimitero, H. Creig Vizena. La 81enne custode in questione è sua zia ed è stata immediatamente «sollevata dall’incarico». Il nipote si è scusato con la famiglia e ha messo a disposizione uno degli appezzamenti. L’offerta è stata però rifiutata dai Semien secondo cui il loro caro non avrebbe trovato riposo sereno in quel posto. «Mio padre non era un uomo qualsiasi, era un uomo straordinario – ha detto la figlia Shayla -. È stato un agente di polizia in questa comunità per 15 anni. Gli è stato negato un posto dove poteva riposare a causa del colore della sua pelle».
La segregazione postuma era un istituto comune a molti cimiteri del Sud degli Usa fino alla fine degli Anni 50, quando la sentenza Shelley vs Kraemer della Corte Suprema del 1948 dichiarò fuori legge le distinzioni razziali nel settore immobiliare. Nel 2016, un cimitero a Normanna, in Texas, è stato citato in giudizio quando Dorothy Barrera, cittadina bianca, ha scoperto che lo statuto della struttura non avrebbe concesso permesso di sepoltura del marito ispanico. Nel 2014, la città di Waco, in Texas, ha deciso di rimuovere una recinzione che divideva le tombe di bianchi e neri nel cimitero di Greenwood. E così giovedì il consiglio del cimitero di Oaklin ha votato per rimuovere la disposizione, mettendo la parola fine a un capitolo doloroso della sua storia e di quella americana. —