la Repubblica, 30 gennaio 2021
La figlioccia di Kamala diventa una Top Model
Altro che Top Model. Nella nuova amministrazione appena insediatasi alla Casa Bianca, Ella Emhoff, 21 anni appena, è già pronta ad assumersi il ruolo di Modella- in-Capo. Perché, la figlia di primo letto del “Second Gentleman” Doug, attuale marito della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, ha appena firmato un contratto con Img Models, la super agenzia con sedi a Londra, Parigi Milano e New York che nella sua scuderia ha coltivato talenti come Haidi Klum e Gigi Hadid, il top delle Top. Un accordo, che segue quello appena siglato dalla poetessa afroamericana Amanda Gorman, 22 anni, con la stessa agenzia. Sì, entrambe le ragazze sono finite sotto i riflettori durante l’insediamento presidenziale: dove Amanda ha incantato l’America col suo poema “The Hill We Climb” declamato con addosso un paltò giallo di Prada. Ed Ella, gli occhiali rotondi a il viso incorniciato dai ricci, si è fatta notare per il look retrò del cappottino Miu Miu, le cui vendite, all’indomani della cerimonia, sono salite del 455 per cento. «Autenticità: ecco cosa cercano in questo momento consumatori e grandi marchi» afferma Ivan Bart, presidente di Img, esaltando la scelta. Spiegando che proprio come Amanda, «Ella comunica questo momento storico. Trasuda audacia e gioia. Non si tratta di forma del corpo, taglia o genere sessuale». Anche se di sicuro non guasta il fatto che Ella e suo fratello 25enne Cole chiamino la numero due della Casa Bianca "momala": un po’ mamma, un po’ Kamala. E pure un po’ “mamele”, “mammina” in yiddish giacché gli Emhoff sono ebrei.«Sono sorpresa. Mai avrei immaginato una cosa così straordinarie», racconta la “Second Daughter” al New York Times parlando al telefono da Brooklyn, New York, dove si è trasferita dalla California per studiare moda e design alla prestigiosa (e costosissima) Parson School. «Sono una ragazza che, come tante, ha avuto problemi di autostima: vivere in un mondo focalizzato sull’apparenza è intimidente e spaventoso», confida. Ma in realtà il mondo della moda è da sempre l’obiettivo della figliastra di Kamala (la cui vera madre è la produttrice cinematografica Kerstin Mackin, nel frattempo diventata grande amica della Harris).Ella, infatti, da tempo realizza abiti e accessori a maglia, vendendoli su Instagram attraverso il suo account @ellaemhoff: 358mila followers e 70 post dove la si vede “sfilare” con addosso i suoi manufatti. Costumi, cappellini, pantaloni aderenti. Ma dove da ieri è anche scritto: “Non si accettano più commissioni”, perché, giura, non vuol approfittare – troppo – della notorietà di riflesso. Anche perché nel frattempo ha già deciso di sostenere con il suo lavoro e la sua immagine la causa della comunità Lgbtq: organizzerà raccolte fondi per l’associazione For the Gworls che aiuta a pagare il processo di transizione da un sesso all’altro. Il mondo della moda si sforza sempre di più di somigliare al paese reale. E pazienza se questa volta le sue bellezze diverse è andata a cercarsele sul palcoscenico della politica globale.